Kosovo’s got talent, l’Italia osserva. Uno stage per giovani campioni del futuro, sognando la Serie A
Il primo, storico punto del Kosovo lo ha firmato Valon Berisha. Suo il gol contro la Finlandia, del resto ai paesi nordici ci è abituato. E’ nato in Svezia, ma la nazionalità (almeno la prima) è norvegese. Maglia indossata fino a poco fa, fino alla chiamata del suo Kosovo. In Italia non ha mai giocato, lui no. Ma chissà che presto, il Kosovo, non possa contare anche sui gol del nostro campionato. Lo sperano in molti, a cominciare dai ragazzi kosovari che hanno appena concluso lo stage in Italia. Arrivano dalla scuola calcio Dinamo Ferizaj (una delle più importanti in Kosovo, grazie al lavoro dell’allenatore Fatos Ademi e del presidente Driton Berisha), a sognare il nostro calcio li hanno portati l’avvocato Tommaso Fastello ed il suo collaboratore, Alessandro D’Aquino. Sono tutti giovanissimi (nati tra il 1999 e il 2003), e tutti pieni di talento. Tra loro, anche un italiano: Francesco Gioia, ex calciatore di Gallipoli e Francavilla.
E’ bastato poco per incantare. Qualche allenamento, il talento che viene subito fuori. Come le prospettive, grandi e rosee. Tanto è che tre di loro sono già stati contattati da diversi importanti club di Serie A per essere ingaggiati. Dalla Dinamo Ferizaj in passato sono partiti in tanti, ora molti giocano nella Super League albanese. Chissà che, il futuro, non possa parlare italiano. Lo stage con il Renate, voluto ed organizzato dal ds Magoni e dal dg Crippa (che ha potuto visionare i ragazzi in questi giorni) si è concluso. Ora il futuro. Da scrivere, magari, nel nostro paese.