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Monaco, la saga Thuram continua: Henry fa esordire Khéphren a 17 anni

Poco meno di mezz’ora in campo, il tempo necessario per scrivere il suo nome in una competizione come la Champions League. Un nome che porta con sé un significato importante, un cognome per nulla sconosciuto sui grandi palcoscenici del calcio europeo. Khéphren Thuram-Ulien, a 17 anni, ha esordito con la maglia del Monaco. Dopo nuove presenze nella Uefa Youth League in stagione, il mediano figlio dell’ex difensore – tra le altre – di Parma e Juventus ha avuto la possibilità di mettersi in mostra con la maglia del club del Principato, in Europa prima che in Ligue 1.

Non ricorderà la giornata per il risultato conquistato dalla squadra, sconfitta 2-0 in casa dell’Atletico Madrid e fuori dalla Champions in un periodo molto difficile per Henry e i suoi ragazzi. Tantissimi infortuni, 13 assenti e la necessità di fare scelte coraggiose (come quella di schierare dall’inizio due giocatori nati nel ventunesimo secolo). Un obbligo che è stato la fortuna di Khéphren, con la saga familiare dei Thuram che dunque può continuare. Come il fratello Marcus – punta centrale del Guingamp, 10 presenze e 6 gol in Ligue 1 questa stagione – anche Khéphren, più giovane di tre anni, è nato in Italia, a Reggio Emilia. Papà Lilian vestiva la maglia del Parma e si sarebbe trasferito alla Juventus pochi mesi dopo.

A farlo debuttare nemmeno maggiorenne a Madrid è stato Henry, compagno del papà al Monaco, a Barcellona e in Nazionale, nel periodo d’oro della Francia campione del mondo nel ’98 e d’Europa nel 2000. I primi passi con il pallone in Spagna, nella cantera del Barcellona, e in campo poco o nulla da condividere con il padre o con il fratello Marcus. Khéphren può giocare davanti alla difesa, in un centrocampo a due o interno nella stessa zona; destro, ammira Pogba e il suo idolo del passato è Vieira – di cui il papà gli ha sempre parlato molto e bene.

Nei mesi scorsi tanto si era parlato del primogenito, un altro figlio d’arte diventato protagonista partita dopo partita; oggi i riflettori sono tutti per Khéphren, che deve il suo nome al faraone della quarta dinastia egizia. Perché? “Mio figlio non deve dimenticare che l’avventura delle popolazioni di colore non è iniziata con la schiavitù”, aveva spiegato suo padre. A 17 anni vuole disegnare il suo percorso, considera suo papà e suo fratello due esempi da seguire e ha anche un cugino, Yohann, che veste la maglia del Le Havre. La dinastia dei Thuram sta scrivendo nuove pagine in Francia e, da questa sera, anche in Europa. Di Khéphren l’allenatore della Primavera del Monaco parla molto bene e crede che possa “convertirsi in un calciatore molto completo perché ha già mostrato grandi qualità”.

Dopo la panchina contro il Paris Saint-Germain in campionato l’esordio contro l’Atletico in un momento certamente non semplice per il suo Monaco. Tra sconfitte, infortuni e prestazioni deludenti Henry ha dovuto puntare sui giovanissimi, dando così il via a un nuovo capitolo della saga Thuram in Europa. Titì, che nel 1994 (a 17 anni) aveva debuttato al fianco di Lilian proprio con il Monaco; storie dal passato, il presente è tutta di Khéphren.