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Kennet Eichhorn, 16 anni: il mini-Kroos già protagonista nell’Hertha

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Kennet Eichhorn, Hertha (IMAGO)

Kennet Eichhorn, classe 2009, centrocampista dell’Hertha Berlino, è uno dei talenti più promettenti del calcio tedesco.

A soli 16 anni, Kennet Eichhorn è già uno dei volti più interessanti dell’Hertha e del calcio tedesco. Inserito stabilmente nelle rotazioni della prima squadra, il centrocampista classe 2009 sta costruendo passo dopo passo un ruolo sempre più riconoscibile all’interno del gruppo. Ha già superato le dieci presenze ufficiali tra campionato e coppa, un numero che racconta la fiducia riposta in lui e il peso che sta acquisendo nel progetto tecnico.

Nel 6-1 contro il Kaiserslautern arriva un’altra tappa significativa: il suo 3-0, firmato dopo le reti di Schuler al 5’ e di Winkler al 21’ e 31’. L’Hertha sta ritrovando equilibrio e ha scelto di dare continuità ai giocatori cresciuti nel proprio vivaio. Eichhorn ne è uno dei simboli: Pál Dárdai lo ha inserito con decisione nel percorso di crescita della squadra. Nato a Bernau bei Berlin, entra nel settore giovanile da bambino e ne attraversa tutte le tappe. Nell’U15 si distingue per continuità, fino all’estate 2025, quando viene aggregato al ritiro della prima squadra.

Parallelamente si consolida anche il percorso nelle selezioni giovanili tedesche. Nel 2024 arrivano le prime convocazioni con l’U15, seguite dalle presenze con l’U16, e dal ruolo di capitano nell’U17. In Germania lo hanno soprannominato “mini-Kroos”, un riferimento al modo in cui fa girare la squadra e alla precisione con cui muove il pallone.

Il debutto del 10 agosto 2025 segna il suo ingresso tra i professionisti: a 16 anni e 14 giorni diventa il più giovane esordiente di sempre in 2. Bundesliga, superando Efe-Kaan Sihlaroglu. Da lì in avanti trova spazio con continuità, sostenuto da una gestione attenta che ne accompagna la crescita. In autunno è titolare nella maggior parte degli impegni, partendo dall’inizio in 7 delle successive 8 partite tra campionato e coppa. Un percorso che ha portato il tecnico Stefan Leitl a definirlo ormai uno dei primi nomi della formazione.

Kennet Eichhorn: un giovane che riflette la nuova identità dell’Hertha

L’ascesa di Eichhorn rispecchia una scelta precisa del club: costruire un’identità attraverso i giocatori cresciuti internamente e dare continuità a un progetto che valorizzi risorse tecniche e culturali della società. Il suo contributo emerge nella capacità di dare ordine alla squadra e di adattarsi ai ritmi del gruppo con naturalezza. In una recente partita di campionato, il suo rendimento ha impressionato gli addetti ai lavori. Schierato titolare contro l’Hannover, Eichhorn ha completato l’86% dei passaggi tentati e vinto il 55% dei contrasti, uscendo tra gli applausi del pubblico al momento della sostituzione.

Il gol in coppa non modifica il suo ruolo, ma rappresenta una tappa significativa nella sua stagione. Dopo essersi preso il record di esordiente più giovane della 2. Bundesliga, Eichhorn ne firma un altro: è il più giovane marcatore nella storia della DFB-Pokal, la Coppa di Germania, la seconda competizione più importante del calcio tedesco dopo la Bundesliga, in epoca moderna. La sua rete arriva da un tiro dalla distanza che colpisce la traversa: Eichhorn arriva per primo sulla seconda palla e conclude con una lucidità sorprendente per la sua età. Un primato che racconta più la portata della serata che il peso delle aspettative. Il precedente record apparteneva a Jude Bellingham.

Hertha vs Kaiserslautern (IMAGO)
Hertha vs Kaiserslautern (IMAGO)

La DFB-Pokal e la crescita di Kennet Eichhorn

La Coppa di Germania segue un formato secco, a eliminazione diretta, che richiede attenzione in ogni fase e diventa spesso banco di prova per i più giovani. Nel 6-1 sull’Kaiserslautern, che vale all’Hertha il passaggio ai quarti, Eichhorn si è distinto per equilibrio e capacità di lettura in un contesto ad alta intensità.

Il suo gol, inserito tra le doppiette di Schuler, il 5-1 di Kownacki e il sigillo finale di Krattenmacher, restituisce l’immagine limpida di un ragazzo che si affaccia al calcio dei grandi con naturalezza. Una serata che non proietta scenari, ma illumina un passaggio chiave nel suo percorso.

A cura di Mariapaola Trombetta.