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Dallo scandalo marijuana al gol del trionfo: Fluminense, chi è John Kennedy

La storia dell’attaccante brasiliano del Fluminense, John Kennedy

Con un nome così non puoi che fare la storia. John Kennedy è l’eroe del Fluminense campione della Libertadores 2023. L’attaccante classe 2002 è subentrato al 79’ e ha segnato il gol del definitivo 2-1 contro il Boca al 99’ per poi farsi tutto il campo e ricevere l’abbraccio dei suoi tifosi. Un festeggiamento che per l’arbitro colombiano Roldan è stato ritenuto eccessivo tanto da espellerlo. 

 

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Capelli platinati e maglia numero 9. L’omonimo dell’ex presidente degli Stati Uniti è nato a Itaúna, città a 80 chilometri da Belo Horizonte. A portarlo al Flu è stato lo scout Ricardo Corrêa, dopo essersi averlo visto all’opera nella Belo Horizonte Cup all’età di 14 anni con il Social di São João del-Rei/MG. Nelle giovanili del Tricolor Carioca ha segnato il gol della vittoria del campionato con l’U17 nel clasico contro il Flamengo e nel 2021 ha esordito in Prima Squadra. Il primo gol lo ha segnato nel 3-3 contro il Coritiba, prima di segnare una doppietta al Flamengo.

 

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Alto 181 cm e in grado di svariare su tutto il fronte offensivo, il nome John Kennedy gli è stato messo dal padre per via della sua passione per la storia americana. Una serie di problemi extracampo lo ha portato a essere ceduto in prestito nel 2022. Oltre ai ritardi agli allenamenti, Kennedy venne coinvolto anche in uno scandalo, dopo che la polizia gli sequestrò l’auto, che aveva prestato ad amici, dopo aver trovato della marijuana all’interno. Il Flu lo ha prima mandato ad allenarsi con la Sub-20, per poi cederlo al Ferroviaria, piccolo club di Sao Paulo. 6 gol in 11 partite, nonostante la retrocessione della Locomotiva nella Serie A2 del Paulistao. 

 

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Prestazioni che gli hanno permesso di tornare a vestire la maglia del Flu e di essere soprannominato ‘Milagro’, ovvero miracolo, dopo i 4 assist e i 3 gol segnati tutti nella fase a eliminazione diretta contro Argentinos Juniors, Olimpia di Asuncion e Inter di Porto Alegre. Diniz gli ha dato fiducia e anche nella finale col Boca prima dell’ingresso in campo gli ha detto: “Segnerai il gol della vittoria”. Dalle parole ai fatti. Ha battuto Romero con un tiro dal limite, e 60 anni dopo l’assassinio dell’ex presidente statunitense, un altro Kennedy finirà sulle pagine dei libri di storia.