Juventus, Pjanic: “Belotti? 100 milioni li valeva Cristiano Ronaldo, uno che segna due-tre gol a partita…”
Meno uno, countdown finito: domani sarà Juventus-Torino. Il “derby della Mole” è un’altra tappa fondamentale per i bianconeri, che nella corsa scudetto non possono permettersi stop. Il Napoli corre, la Juventus deve rispondere, ma il Torino c’è: non sarà facile. I giocatori bianconeri, tuttavia, sanno come gestire le pressioni e Miralem Pjanic è ormai abituato alla vigilia di un derby:
“Da piccolo, Fk Sarajevo contro Zeljeznicar, per cui tifavo” – racconta attraverso le pagine de La Stampa – “Una storia che nasce da lontano: sono cresciuto in Lussemburgo, ma i miei famigliari lo seguivano e a me ispirava. Un derby molto sentito a Sarajevo, ma che non ho mai visto dal vivo. Poi quando ho iniziato in Francia, Metz-Nancy e Lione-Saint Etienne. Ma Roma-Lazio è stato quello più sentito. Juve-Toro cosa significa? Una partita dedicata ai tifosi, che ci tengono tanto, e per noi tre punti in più sulla strada per il primo posto. Qui a Torino hotanti amici granata, e li frequento: a volte gli rode un po’, perché noi vinciamo sempre e loro sperano che caschiamo. Come si dice, una sana rivalità. Se va male? Di perdere non ci penso neanche”.
Adem Ljajic, l’avversario speciale: “E’ un amico, ci vediamo spesso, e gli voglio veramente bene, spero faccia una grande stagione. E’ un giocatore di talento, che ha sempre dimostrato, tra le linee fa la differenza. Insomma, un grandissimo giocatore: l’unica cosa che gli serve è la continuità, di segnare ed essere decisivo, come sta facendo. Al giorno d’oggi contano i numeri. Chi tira meglio le punizioni? Lo deciderete voi. Mihajlovic? Guardavo sempre le sue punizioni, fantastiche: con quell’interno piede a giro, e con grande forza. Uno specialista, da ammirare e imitare. Con Dybala ognuno calcia le punizioni dal proprio lato, anche se il problema è che non sai mai quante ne capitano da una parte e dall’altra, in un campionato. Con la Fiorentina ce n’era una bellissima, ma non ero in campo: se ci fossi stato io, l’avrei tirata. È la regola. In allenamento? Ci sfidiamo pure lì, e vinco spesso”.
Ecco, secondo Pjanic, cosa serve per la punizione perfetta: “Tecnica, e un po’ di furbizia, perché devi giocare con il portiere. Loro ormai ci studiano e sono preparati. E allora devi saper cambiare: sotto la barriera, sopra, sul lato del portiere. Osservo se un portiere gioca fuori, come faceva quello della Fiorentina: recuperando un pallone, se la prendevi bene, riuscivi a fare gol. Ma l’ho sbagliato, un po’. Allegri? Era un po’ nervoso, è normale”. Sulla corsa scudetto: “Roma, Milan, Inter e Napoli, soprattutto, hanno tantissima qualità e possono pensare di vincere lo scudetto. Potremo fare la differenza con la nostra regolarità, solidità e volontà: se molli un po’, le altre si avvicinano”. Pronostico sul derby: “I valori saranno più o meno vicini, l’unico vantaggio è che giochiamo in casa. Poi dovremo essere presenti nel gioco e nei duelli, con intensità e volontà. Mi basta vincere, senza prendere gol: uno, due a zero, sarebbe perfetto“.
Belotti? Cento milioni sono troppi per il centrocampista bosniaco: “Sta facendo un buon campionato, ma cento milioni sono tantissimi. Soprattutto quando penso che li valeva Cristiano Ronaldo, uno che segna due-tre gol a partita. E di quel livello ce ne sono due: lui e Messi. Dopodiché, il mercato è decollato. Però, sono tanti”. In chiusura d’intervista Pjanic parla di Higuain: “E’ un giocatore straordinario e io lo sosterrò, sempre: se tutti ti stanno dietro, significa che sei importante. E poi questi periodi capitano a tutti gli attaccanti, ma noi lo aiuteremo, e lui si sbloccherà”.