Juventus, Marchisio: “La nostra forza? Non molliamo mai niente. Io sto bene, avevo messo in preventivo alti e bassi”
Momento cruciale della stagione della Juventus e bianconeri che hanno bisogno, più che mai, di Claudio Marchisio. Una stagione particolare, venuta dopo il brutto infortunio di quella passata, risalente ormai a un anno fa. Ma adesso il “Principino” risponde presente. Anche perché, con Khedira squalificato, contro il Monaco al Louis II toccherà a lui. “Ritornare a vincere ci ha reso nuovamente ‘importanti’ e ci ha dato consapevolezza dei nostri mezzi in Italia e man mano anche in Europa – ha detto ai microfoni di Sky Sport 24 – Da tre anni a questa parte, al di là delle prestazione, c’è un’idea diversa dell’avversario quando incontra la Juventus. Tre anni fa siamo arrivati in finale, l’anno scorso siamo usciti col Bayern Monaco che è una grande squadra e con un’ottima prestazione da parte nostra, adesso stiamo confermando di aver ‘scollinato’. Rispetto alle altre squadre rimaste in Champions il nostro punto forte è il gruppo, quest’anno sono arrivati altri giocatori importanti, si sono subito inseriti al meglio in un contesto che dimostra già da tanti anni il suo valore. Abbiamo cambiato modulo anche quest’anno, come accade da quando è arrivato il mister. Un bene per la squadra, che ha avuto la voglia e l’intenzione di cambiare e ne abbiamo giovato tutti.”
Non solo il gruppo, c’è un’altra cosa che forse gli altri non hanno: “Gli altri devono temere anche il fatto che non molliamo mai niente, lo si è visto nelle due partite contro il Barcellona, all’andata abbiamo spinto molto per cercare di segnare più gol possibili in casa per poi arrivare al Camp Nou, dove siamo stati un muro impenetrabile, non solo a livello di gioco e di tattica, ma anche mentalmente. Le mie condizioni fisiche? E’ passato poco più di un anno dall’infortunio, sono contento di come sta andando. Avevo messo in preventivo che ci sarebbero stati degli alti e dei bassi, sono riuscito sempre a gestirli nel migliore dei modi, senza avere intoppi lunghi abbastanza da impedirmi di allenarmi. Si tratta di un fattore soprattutto mentale, sai che eri abituato a fare determinati movimenti, con testa e corpo, purtroppo con un infortunio del genere devi adeguarti ai cambiamenti, fisici e di testa. Sono in un momento in cui sto bene e in cui sta bene soprattutto la squadra, che è quello che conta, perché siamo arrivati al punto più importante della stagione. Vedere la squadra che aumentava consapevolezza e potenzialità, vedere un gruppo positivo che cresceva, anche da fuori, mi ha trascinato. Siamo in una grande squadra e bisogna accettare delle scelte, che magari sul momento non apprezzi perché vorresti giocare, ma che capisci successivamente. Meglio fare anche poche presenze e vincere a fine stagione che magari giocarle tutte e non vincere poi nulla”.