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Juventus, Evra: “Il quinto scudetto ce l’ho tutti i giorni in testa”

Un leader sa quando è giusto parlare, sa quante parole usare e quali pronunciare. Patrice Evra, un girone fa, “svegliò” i suoi compagni dopo la sconfitta di Sassuolo. Ormai un girone dopo si ripresenta ai microfoni di Sky: mai banale, sempre sereno e lucido, anche quando c’è da motivare la squadra per lo sprint finale, in campionato e non solo:

“Il fatto che facciano gol tutti è un segno del nostro DNA. Dopo l’Empoli avevo detto che la vera Juve sarebbe stata tale se avesse vinto almeno 10 partite di fila. Adesso però comincia il difficile, noi vogliamo vincerle tutte, abbiamo questa mentalità: per questo non mi sorprende di vedere Mandzukic terzino o centrale.

Io non voglio sentir palrare di stanchezza e cose così perché quel quinto scudetto ce l’ho tutti i giorni in testa, non possiamo sbagliare. La differenza tra Italia e Inghilterra? La gente che critica il calcio italiano – continua Evra – dovrebbe venire a giocare qua. Aveva ragione Tevez quando mi diceva che per fare gol in Italia servono tantissime occasioni; qui tutti sono preparatissimi tatticamente e io, anche a 34 anni, sto imparando alla grande. In Inghilterra il calcio è più uno show, come due pugili che se le danno fino al KO, qui invece ci vuole più intelligenza rispetto al talento.

Ringrazio l’Italia perché mi ha aperto le porte quando avevo 17 anni: 17 anni dopo sono ancora qua. La partita col Bayern? Io ci credo, per me è una cosa normale. Quando non ci crederò chiederò ad Allegri di non farmi giocare. Il gol di Lemina? Sono felice per questo ragazzo, perché aveva iniziato alla grande e poi si è fatto male. Gli ho detto ‘Mario devi essere determinante per il nostro campionato’. Perché non si vince con soli 11 giocatori ma con tutta la rosa e questa sarà la nostra forza”.