Juventus, Danilo: “Champions? Non partiamo favoriti ma siamo motivati”
Le parole del difensore della Juventus fra obiettivi, nazionale e futuro professionale
Danilo, difensore della Juventus, è stato protagonista di un’intervista con lo youtuber brasiliano Eduardo Semblano.
Fra nazionale e futuro professionale, lo juventino ha parlato anche degli obbiettivi del suo club: “PSG, City e Liverpool sono un passo avanti a noi per la Champions. Non partiamo favoriti ma credo molto nel lavoro e siamo molto motivati per affrontare la stagione in maniera competitiva”.
“Io sono alla Juventus solo da due anni, ma mi identifico davvero in questo club e nella sua capacità di lavorare. Qui ci sono grandi possibilità per lavorare e io credo molto nel lavoro”, ha aggiunto.
“L’Italia è un esempio”
Col perfetto tempismo della sosta, il brasiliano poi ha parlato della nazionale italiana: “L’Italia ha una squadra molto solida e gioca molto bene: per il calcio brasiliano è un esempio da ammirare. Hanno giocatori di alto livello in tutte le posizioni che esprimono un buon calcio”.
“La nazionale di Mancini è il riflesso del campionato italiano, un campionato dove il gioco è molto studiato, dove prevale il lavoro tattico ma dove si cerca anche di giocare bene. Adesso anche le squadre più piccole cercano di giocare e provano strategie per fare male all’avversario. La Serie A è un campionato molto interessante che sta migliorando e ha tutto per migliorarsi ulteriormente e avere ancora più qualità”.
Il futuro
Danilo ha anche riflettuto sul suo futuro dopo il calcio giocato. E fare l’allenatore non sembra essere una possibilità concreta al momento: “I giocatori sono molto vanitosi, non so se ci riuscirei – ha detto in merito –, anche se quando sono in ritiro e mi trovo nella mia stanza da solo a volte mi capita di disegnare la tattica, la squadra che schiererei il giorno dopo, le frecce tra i giocatori, gli schemi…. Mi diverto, ma vediamo. Comunque, se dovessi rimanere in questo mondo mi piacerebbe rimanere in campo. Mi piace molto la psicologia dello sport e sono sicuro che la forza psicologica possa fare la differenza. Potrebbe essere un’idea”.