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Spagna, Juan Carlos Unzué annuncia: “Ho la SLA”

Juan Carlos Unzué, ex allenatore di Celta Vigo e Girona ed ex portiere di Barcellona e Siviglia, ha annunciato di avere la SLA. La triste notizia è arrivata direttamente attraverso una conferenza stampa di Unzué stesso, che ha voluto rendere noto il suo stato di salute: “Lo scorso febbraio il dott. Povedano ha confermato la diagnosi che il dott. Rojas mi aveva fatto la scorsa estate. Ho la sclerosi laterale amiotrofica, meglio conosciuta come SLA. il mio caso riguarda gli arti, le braccia, le mani e le gambe in modo asimmetrico. Oggi non esiste alcun trattamento o cura, a eccezione di alcune pillole che aiutano la maggior parte dei pazienti a rallentare la progressione della malattia”.

“SONO PRONTO A CONVIVERE CON LA SLA”


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Rendo pubblico tutto ciò per due motivi: il primo è che la maggior parte degli amici e dei conoscenti lo scopriranno ascoltandomi alla radio o alla televisione, e saranno più calmi” ha proseguito Unzué. “Posso assicurare che sono mentalmente forte e pronto a convivere con questa malattia, mi sento privilegiato per ciò che la vita mi ha dato finora. La seconda ragione è di sottolineare, approfittando del fatto che i media sono qui e dopo aver visto in questi mesi la scarsa visibilità che ha la SLA, le difficoltà per i pazienti di vivere con dignità e la mancanza di risorse. Il mio tempo da allenatore è finito. Proverò con la Luzon Foundation a migliorare la qualità della vita dei pazienti SLA e cercheremo di ottenere risorse finanziarie per la ricerca e di trovare un trattamento che fermi questa malattia, sperando che in un futuro non troppo lontano troveremo una soluzione. Il 21 giugno è la Giornata mondiale della SLA”.

“SERVONO EMPATIA E RISPETTO”


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In questa situazione sono stato colpito dal fatto che le persone vogliano davvero continuare a vivere, a continuare a godere nonostante le difficoltà. L'essenziale è che questa mattina tutti noi che siamo qui ci siamo svegliati. Questa è la cosa più importante. Quella sensazione può essere estesa a migliaia e migliaia di persone che soffrono di questa difficile pandemia. Ci sono molte persone in questo momento che hanno problemi di ogni tipo, non solo in Spagna. Per questo motivo dobbiamo avere un senso di empatia, solidarietà e rispetto”.

“IL CALCIO MI HA AIUTATO”


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Ho avuto la sensazione che la mia carriera sportiva mi abbia aiutato ad affrontare la situazione. Questa è la vita, oggi vinci e perdi domani, oggi sei qui e domani lì. Mi ha aiutato a guardarla in un modo migliore, ad adattarmi. Sentire che questo fa parte della vita. Ho sempre vissuto molto nel presente e questo mi ha aiutato, ho la sensazione di aver fatto tutto ciò che volevo fare in ogni momento. La prima diagnosi è arrivata quando ero in preseason a Girona e il medico mi ha detto che avrei potuto continuare, ma quando ho lasciato Girona ho dato la priorità alla malattia” ha concluso Unzué.