Quando l’Inghilterra si contese Jorginho
La sua firma sull’ultima vittoria dell’Italia in Nations League. Jorginho ha segnato tutti i rigori calciati con la maglia azzurra: saltello e poi portiere spiazzato con la solita freddezza. A Reggio Emilia è toccato a Szczesny per il quinto gol del 28enne, ora miglior marcatore insieme a Belotti della gestione Roberto Mancini.
Forse non tutti sanno che, più che dell’abilità dagli undici metri, Pep Guardiola si era innamorato della proprietà di palleggio dell’italo-brasiliano. Il centrocampista perfetto la sua tipica ragnatela di gioco, fatta di passaggi millimetrici e trame più orizzontali che verticali. E sarebbe anche riuscito a portarlo a Manchester se non fosse stato per… Maurizio Sarri. La storia è recente, risale al 2018, ed è tra i retroscena svelati nel dettaglio in Grand Hotel Calciomercato.
Jorginho e l'intreccio tra Chelsea e Manchester City
Non proprio una vicenda chiusa: «L’hanno presa talmente male da chiudere ogni tipo di comunicazione con De Laurentiis e il suo club», si legge tra le pagine del libro. L’accusa rivolta al Napoli è di aver giocato su due tavoli. Sì perché il 14 luglio 2018 verrà sì ufficializzato il trasferimento di Jorginho in Inghilterra, ma al Chelsea. 'Tutta colpa' di Sarri che spinge per portarlo con sé a Londra, minacciando in caso contrario di restare a casa a Napoli da stipendiato. Il triangolo Napoli-Londra-Manchester diventa così per giorni il caso del momento.
E mentre il Napoli, una volta promesso di accettare l’offerta di 55 milioni di Guardiola, continua a temporeggiare, il giocatore è l’unico ignaro di tutto. Fino al via libera: visita al centro sportivo e notte a Manchester in attesa dei test previsti per la mattina seguente.
Non li farà mai. A metà luglio, ecco gli annunci del Chelsea: prima Sarri e 24 ore dopo Jorginho per un tandem da 63 milioni. Con buona pace di Guardiola.