Joao Pedro: “Ho pensato di smettere. L’Italia vale il Brasile, sarebbe un onore”
Le parole di Joao Pedro sulla possibile convocazione in Nazionale
Joao Pedro ha parlato, ai microfoni della Gazzetta dello Sport, alla vigilia della sfida che vedrà impegnato il suo Cagliari a San Siro contro l’Inter di Simone Inzaghi. L’attaccante (italo)brasiliano ha raccontato il rapporto speciale che lo lega al Cagliari, il momento complicato della formazione sarda e si è espresso anche sulla possibilità di essere convocato da Roberto Mancini per i prossimi impegni della Nazionale italiana.
“Cagliari è casa mia”
Joao Pedro ha parlato così del suo arrivo al Cagliari nel 2014, dopo l’esperienza in Portogallo al Estoril Praia: “Cagliari è ormai casa mia. Qui sono cresciuto tanto sia fisicamente che come calciatore. All’inizio facevo il trequartita, ma nel 2018 grazie a Maran sono diventato una punta. E’ stata un’idea sua, mi ha spinto e convinto. All’inizio ho imparato tanto da Pavoletti, soprattutto su come colpire di testa”.
Sulle difficoltà di questa stagione l’attaccante ha affermato: “È mancata la tranquillità. Dobbiamo trovare l’equilibrio. Ora va meglio. Se ci salviamo, grazie anche al lavoro di Mazzarri, non so per quanto festeggio».
“Ho pensato di smettere con il calcio”
Joao Pedro è tornato anche sul caso doping che lo ha visto, suo malgrado, protagonista nel 2018: “Ho pensato di non giocare più. Mi ero perso. Mi allenavo a casa da solo e lavoravo per dimostrare la buona fede. C’è stata sempre mia moglie, ma anche il Cagliari. Quando mi hanno fatto capitano, mi hanno chiamato Di Francesco e il presidente Giulini. Sento una responsabilità enorme. Devo essere il portavoce e sono molto trasparente, pure con i tecnici”.
“Io in Nazionale? Un onore”
L’attaccante del Cagliari si è espresso così sulla possibilità di vestire, nel futuro prossimo, la maglia azzurra dopo l’apertura del Presidente Gravina: “È stato un colpo. Non me l’aspettavo. È come fosse nato qualcosa dentro. Tutti voi sapete quanto è forte il mio legame con l’Italia. Quel poco che sono diventato lo devo a questo Paese. Ho trovato mia moglie e sono nati i miei figli. L’Italia vale il Brasile. Sono già contento che si sia pensato a me. Anche se non dovesse succedere nulla».