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Italia’s Young Talent – Alla scoperta di Franklyn Akammadu: “Mi ispiro ad Eto’o, sogno di esordire in B con il Cesena”

Origini nigeriane, formazione padovana: dal Bottrighe al Cesena passando per Spal e Fiorentina, Akammadu si racconta

Dalla
Nigeria
per un futuro migliore. Un viaggio che fanno tanti giovani calciatori
ma lui, grazie al suo talento e alla sua determinazione, è arrivato in
Italia dove sta convincendo un po’ tutti. Questa è la storia di
Franklyn
Akammadu
,
punta classe 1998 della Primavera
del Cesena, che
ha
messo a segno 5
gol
in
5 gare
.
Numeri importanti che, indubbiamente, riflettono le sue qualità e
potenzialità.

“In
effetti la mia stagione sta
andando bene –
racconta Akammadu
a
GianlucaDiMarzio.com –
con cinque gol in cinque gare… Spero di continuare così.
Ci stiamo impegnando tutti per arrivare più in alto possibile alla
fine del campionato”.

Ci
vuoi descrivere le tue caratteristiche tecniche, fisiche ed i tuoi
punti di forza?

“Gioco
la palla prevalentemente di prima, cercando la sponda con i compagni: così trovo più spazi per liberarmi dalla marcatura e per
puntare a rete. In questo mi aiuta anche il fisico, vista la struttura e l’altezza. Sono un metro e ottanta e di corporatura
robusta, senza trascurare un buono spunto in velocità. Sono un
calciatore che cerca sempre la profondità, ma non disdegno di andare
incontro al pallone per sfruttare la mia presenza fisica e le mie
qualità tecniche”.

Dove
preferisci giocare?

“Preferisco
giocare come punta centrale come sono stato impegnato quest’anno, ma in altri momenti ho giocato anche come esterno e trequartista”.

Come
ti trovi con Angelini (allenatore, ndr)? E con i tuoi compagni?

“Con
mister Angelini
mi trovo veramente bene. È stato molto importante per me e mi ha
aiutato moltissimo per la mia crescita. Con i miei compagni formiano
un buon gruppo che lavora in armonia per arrivare sempre più in alto
in classifica”.

Qual è il vostro obiettivo stagionale e il vostro punto di forza?

“Il
nostro obiettivo è di arrivare ai playoff. Il nostro punto di forza
è la coesione del gruppo che ci aiuta tantissimo per andare avanti
con entusiasmo”.

Raccontaci
in breve la tua carriera…

“Sono
nato a Padova da genitori di origine nigeriana e ho sempre giocato in
Italia. Si sono trasferiti in Italia per migliorare la loro
situazione e quella della famiglia. Ho iniziato a cinque anni nel
Bottrighe,
un paese in provincia di Rovigo, dove sono rimasto fino agli undici
anni. Poi ho fatto un provino con la Spal,
che mi ha tesserato e lì sono rimasto per due anni. Durante il
secondo anno sono stato trasferito alla Fiorentina
dove ho giocato per tre anni. Poi sono passato al Cesena,
anche se nella stessa stagione ho disputato il Torneo
di Viareggio
con la
Fiorentina e quest’anno sono passato definitivamente al Cesena”.

Hai
fatto esperienze in prima squadra con il Cesena?

“Ho
fatto due panchine in Serie
B
e mi sono allenato
con loro. È stata un’esperienza veramente interessante e
l’occasione mi è stata utile perché ho potuto imparare tante
cose, soprattutto dagli attaccanti, che certamente mi torneranno
utili se dovessi arrivare al loro livello”.

Qual
è il giocatore della prima squadra che ti piace di più?

“Nessuno
in particolare, ma cerco di prendere da ognuno di loro il meglio per
migliorare le mie caratteristiche, soprattutto negli aspetti in cui
posso ancora migliorare”.

La
squadra del cuore?

“L’Inter”.

Il
calciatore a cui ti ispiri?

“Prima
sicuramente a Eto’o,
adesso anche a Lewandowski”.

Quali
sono i tuoi obiettivi personali nel breve e nel lungo periodo?

“Quest’anno
spero di continuare a fare molto bene per portare la mia squadra
sempre più in alto. Per il futuro sogno, come tutti i ragazzi, di
poter giocare nell’Inter in Serie A, magari dopo aver esordito
prima con la maglia del Cesena in Serie B”.

Hai
un sogno nel cassetto?

“Il
mio sogno è quello di fare il calciatore professionista anche se
riconosco che la strada da percorrere è tanto lunga e piena di
difficoltà”.

Qual
è il ricordo più bello della tua giovane carriera?

“Quest’anno
quando sono arrivato nello spogliatoio contro il Carpi e ho visto il
posto con il mio nome e la maglia con il mio nome e il numero 36”.

Il
gol più bello e importante?

“Il
mio gol più bello e importante l’ho segnato in categoria allievi
nazionali con la Fiorentina contro l’Empoli nella finale di un
torneo a Viturano, dove ho vinto anche la classifica cannonieri”.

Vuoi
raccontare qualche episodio particolare che ti è successo in questa
prima parte della tua carriera?

“La
prima volta che sono entrato in uno stadio di Serie
A
per fare il
raccattapalle in Fiorentina-Inter
e ho potuto stringere la mano a capitan Zanetti
mi ha fatto sentire veramente bene”.