Italiano e Saponara, che incubi per il Milan
L’allenatore e l’esterno sembrano avere un conto aperto con i rossoneri, che cadono 4-3 al Franchi
Stefano Pioli può stare tranquillo: fino al primo maggio non incrocerà più Vincenzo Italiano. A quel punto chissà come staranno le cose, alla fine del campionato mancheranno quattro giornate. Quattro, come i gol che la Fiorentina ha rifilato ad un Milan che, contro i viola, aveva perso solo due delle ultime 11 sfide di Serie A. I rossoneri sarebbero potuti diventare la seconda squadra della storia del nostro calcio a vincere 16 trasferte in un anno solare dopo il Napoli di Sarri, ma niente da fare. E adesso proprio gli azzurri potrebbero mettere la freccia e staccarli in testa alla classifica. Un po’ come fece l’Inter, prossimo avversario di Spalletti per ironia della sorte, nel febbraio del 2020: il Milan va a Spezia e perde lontano da San Siro a 419 giorni dalla manita di Bergamo. Bastoni e Maggiore stendono Pioli, con i nerazzurri di Conte che battono la Lazio prima di mandare i cugini al tappeto con tre gol nel derby. Spezia fatale dunque, con Italiano in panchina e Saponara a sinistra nel tridente con Agudelo e Gyasi.
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Saponara bestia nera del Milan
Già, Saponara. Pioli a Firenze ci rinunciò nell’estate del 2018, ad accoglierlo fu la Samp: “Giochiamo con il 4-3-3 e lui l’esterno non l’ha mai fatto. Un trequartista non rientrava nei nostri piani”, spiegò. Beh, Riccardo lì evidentemente ci sa giocare eccome. Lui, che da bambino andava a San Siro a tifare insieme al padre e che amava Kakà, con il gol di oggi ha trasformato il Milan nella sua vittima preferita. Quattro reti, almeno il doppio che contro qualsiasi altra squadra. Un destro a giro che batte Tatarusanu proprio prima del fischio dell’arbitro. Come quando alla Scala cala il sipario dopo un salto di Bolle. La nuova vita con la Fiorentina è iniziata proprio in un intervallo, quello di Marassi dello scorso 18 settembre: quarta giornata, la partita con il Genoa non si sblocca. Italiano lascia negli spogliatoio Gonzalez e si gioca la carta Riccardo, che lo ripaga con un destro a giro (allora è un vizio), un assist di tacco per Bonaventura e un salvataggio miracoloso su Hernani.
Fiorentina sorpresa del campionato?
E’ rinato Saponara, che con Italiano ha da sempre un rapporto speciale. Tutto ha inizio a gennaio, quando Riccardo arriva a Spezia cambiando maglia per la decima volta in carriera. Gioca solo 24’ nel primo mese, da lì uno confronto duro ma sincero con l’allenatore che a sorpresa lo schiera dal 1’ proprio nella vittoria contro il Milan. Da lì è una conferma dietro l’altra, come questa Fiorentina: “Noi sorpresa del campionato? E’ troppo presto per dirlo”, mise le mani avanti Italiano dopo lo show di Saponara a Marassi. Adesso forse lo si può confermare, perché la Fiorentina con i suoi 21 punti – l’anno scorso erano 11 dopo 13 giornate – è la prima squadra dopo le sette sorelle e ha vinto contro un bel Milan (oggi sì, nostalgico di Maignan e Tomori) nonostante la carenza di centrali. Out Martinez Quarta, così come Milenkovic e Nastasic. Al loro posto Igor e Venuti, con quest’ultimo che aveva giocato solo 4 volte in quella posizione nelle sue 81 partite in A.
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Allievi e professori
In settimana Italiano aveva rivisto la vittoria del suo Spezia sul Milan. E l’ha fatta vedere anche alla squadra. Gli alunni e il professore, come il soprannome che Saponara ha nello spogliatoio. Glielo ha dato Vlahovic, “il nuovo Ibra”, questo osò dire sul serbo Boateng nella sua presentazione da giocatore viola. L’allievo che ne fa due (raggiungendo Immobile in testa alla classifica cannonieri a quota 10) nella notte in cui il maestro perde ma regge il confronto, con una doppietta che porta in doppia cifra (11) i gol segnati in carriera alla Fiorentina. Questione di bestie nere. Questa volta, però, a sorridere sono Italiano e Saponara.