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Italia, Ventura: “Forse non si sa ma siamo già qualificati ai playoff: dobbiamo pensare a giocarli al meglio”

Una partita importante per continuare a rincorrere l’obiettivo qualificazione Mondiale. Domani sera l’Italia sfiderà la Macedonia di Pandev all’Olimpico di Torino. Alla vigilia della gara in conferenza stampa sono interventi il ct Ventura e Giorgio Chiellini: “Ho sempre ricevuto disponibilità e partecipazione da parte dei miei giocatori, anche per questo ho imparato molto da loro- Le parole del ct azzurro – Per quanto riguarda la formazione e il modulo posso dire che al di là di quello a me interessa la voglia, l’entusiasmo. Abbiamo fatto già 18 punti, ma ne dobbiamo fare almeno altri due per avere una buona posizione nei playoff. C’è sempre l’obbligo di vincere anche in amichevole. Questa settimana è stata una delle migliori dal punto di vista della preparazione. Verdi dovrà dimostrare di valere questa maglia e di voler stare in questo gruppo, che è importante dal punto di vista tecnico ma anche del carattere. I playoff? Non mi aspetto nulla in particolare, saranno gare da vincere, tutto qua. Sapevamo che saremmo potuti arrivare a questo punto e non c’è disperazione ma consapevolezza. La nostra condizione fisica ora è nettamente migliore rispetto a settembre, lo sapevamo già e sappiamo che a novembre staremo ancora meglio. Mie dimissioni in caso di sconfitta con la Macedonia? Siamo già a giocare i playoff forse non si sa, ma è così, dobbiamo pensare a farli bene“.

Dopo Ventura è stato il turno di Chiellini intervenire in conferenza stampa: “Sarà una gara tosta, la Macedonia ha molta qualità in avanti e non sarà facile affrontarla. Per fare bene dobbiamo rimanere concentrati per tutta la gara. Se non dovessimo arrivare al Mondiale sarebbe l’apocalisse? Purtroppo ci sono alti e bassi e non bisogna fare voli pindarici, dobbiamo isolarci da queste voci. I playoff li affronteremo con grande fiducia e rispetto per l’avversario. Certe voci non ci devono scalfire. Abbiamo perso con la Spagna, una delle più grandi realtà del calcio moderno, le critiche sono giuste fino ad un certo punto“.