Italia, le prime volte di Caldara: “Da piccolo gattonavo col pallone in mezzo alle gambe”
Prima convocazione in Nazionale maggiore per Mattia Caldara che ai microfoni di VivoAzzurro racconta le sue prime dieci volte calcistiche e non solo:
“Ad un anno già gattonavo con il pallone tra le ginocchia, mia mamma Laura me lo racconta sempre. La prima avventura calcistica è stata a sette anni con la maglia dello Scansorosciate, mi aveva accompagnato mio nonno alla mia prima partita…
Colder? E’ un soprannome che mi è stato dato da Luca Rebussi, il mio migliore amico. In bergamasco caldaia si dice coldera e quindi mi ha chiamato così. Tatuaggi? Il primo che mi sono fatto è stato prima di andare al Trapani quando mi sono tatuato il nome di mia mamma e di mio papà. La prima volta che ho scambiato la maglia con un giocatore per me speciale? Due anni fa, con Bonucci”.
Per chi non lo sapesse a Mattia Caldara è anche stata intitolata una strada, è lo stesso giocatore bergamasco a raccontarlo: “Lo scorso anno dopo la doppietta contro il Napoli, che valse all’Atalanta il 2-0 finale, quando sono tornato a casa ho visto la mia via dove abitavo – che in realtà era Via Trieste – le era stato applicato sopra un adesivo con scritto ‘Mattia Caldara, eroe di Napoli’. Incredibile. Mi hanno detto che erano stati dei ragazzi di un bar vicino a casa mia frequentato da tanti atalantini”.
“Prima volta che ho esultato per un gol della Nazionale? Non lo so, ma credo nel 2006. Il Mondiale in Germania me lo ricordo ancora come fosse ieri. Un’emozione incredibile guardavo le partite all’oratorio con i miei amici e non mi dimenticherò mai quei momenti”.