Italia, Mandragora: “Futuro? Parlerò con la Juve. Ho pianto per il Crotone”
Tempo di facce nuovi, tempo di…esordi. La nuova Italia di Roberto Mancini sta nascendo e, per ora, ne fanno parte anche Daniele Baselli e Rolando Mandragora: “E’ una grande emozione essere qui – ripetono in coro dalla sala stampa di Coverciano – la Nazionale è il sogno di tutti, fin da quando si è bambini. Sfrutteremo questa possibilità al meglio per meritarci altre convocazioni”. Ci sarà bisogno di tempo, ovviamente: “Ma dopo la mancata qualificazione ci sarà tempo per lavorare – ribadiscono – per scoprire nuovi giocatori e iniziare un nuovo ciclo”. A capo di tutto ecco Roberto Mancini: “La persona giusta da cui ripartire – ribadiscono – è uno dei migliori al mondo. Sinceramente è da poco che siamo con lui. E’ uno a cui piace stare in mezzo alla squadra, spiegare le sue idee, che sono già tante. Poi sarà il campo a parlare e a dare il suo verdetto”.
Un presente azzurro, dunque. Un futuro tutto da scrivere, almeno per Rolando Mandragora: “Sicuramente sarò per sempre grato al Crotone, che mi ha permesso di giocare con continuità dopo l’infortunio dell’anno passato. La retrocessione è stata un grande dispiacere, ho pianto, perché la città, la sua gente, lo staff e i miei compagni non la meritavano. Il rapporto che ho con Napoli è
un rapporto sicuramente bello e positivo, è la città con cui sono nato e in cui
sono cresciuto fino all’età di 14 anni, quindi non posso che avere un rapporto
bello e dei ricordi positivi. Anche tifoso? No, questo no. Per quanto riguarda il mio
futuro, farò le valutazioni del caso insieme alla Juventus e vedremo quale sarà
il processo di crescita migliore da effettuare“.
Discorso diverso, invece, per Daniele Baselli, pronto a diventare un leader del Torino: “Mi paragonano ad Hamsik? Mi fa davvero piacere. Nelle ultime partite con Mazzarri abbiamo dato la scossa, abbiamo cambiato modo di giocare. C’è rammarico per la stagione, perché volevamo qualcosa in più. Siamo mancati in maturità e costanza, cose che Mazzarri ci aiuterà. Nel suo modulo mi sono trovato bene, perché mi ha messo al centro del gioco. In questi due anni qualcosa ho già dato, ma non è bastato e voglio fare di più”.