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Barella: “Io come Riva? Ci ho pensato, ma non so dove sarà il mio futuro”

Nicolò Barella ha parlato dal ritiro della Nazionale a Coverciano: “Avevo promesso a Giulini che sarei restato fino a fine stagione. Futuro? Non so dove potrei essere”. Poi l’Italia: “Adesso c’è molta più fiducia nei giovani”

Dall'Under 15 alla Nazionale maggiore. Barella ha compiuto 22 anni da poco più di un mese, ma la sua vita in azzurro dura da tanto. C'è anche il suo volto nella nuova Italia di Roberto Mancini. Che lo ha chiamato per la Nations League e che lo ha confermato per le qualificazioni al prossimo Europeo: "Se in azzurro ho meno responsabilità? A Cagliari le sento, perché gioisco per le vittorie e soffro per le sconfitte. Poi sono uno che dà tutto, sia con la Nazionale che con il club o gli amici. Mi impegno sempre al massimo. In Nazionale ci sono giocatori con più esperienza, che sanno darmi una mano e che mi permettono di esprimermi al meglio".

Il suo presente dice Cagliari, il futuro è un'incognita: "Non ho mai parlato di mercato con la società – ha raccontato in conferenza stampa a Coverciano – a inzio anno mi sono preso l'impegno di restare fino a fine stagione. Quello che sarà il mio futuro non lo so nemmeno io, ad occuparsene sarà il mio procuratore. Le voci fanno piacere, ma adesso devo conquistare la salvezza con il Cagliari. Io come Riva? Ci ho pensato, quello sì. E' l'eroe del calcio sardo, un punto di riferimento per tutti gli italiani. Ma ripeto, non so cosa farò in futuro".

Intanto c'è da conquistare la salvezza appunto. Lui è un pilastro dei rossoblù: "Anche se devo fare più gol – ha ammesso – sto giocando più avanti come trequartista, per questo devo essere più pericoloso. L'anno scorso segnai sette gol, ora solo uno. E poi c'è l'aspetto comportamentale. Mi hanno attaccato l'etichetta di cattivone, ma non lo sono affatto. Se prendo tanti cartellini è perché non mollo mai". 

Altra annata al top, anche grazie a Maran: "Sono maturato tanto nel mio gioco, resto più tranquillo, penso a fare la giocata che possa aiutare la squadra piuttosto che me stesso. Grazie al mister e ai compagni, grazie anche alla collocazione in campo che mi concede più tempo per pensare alla giocata. Mi piace stare fra le linee". In Nazionale intanto gioca in un centrocampo dove ci sono due registi dai piedi niente male: "Giocare con Jorginho e Verratti è solo un vantaggio. Sono dei grandi campioni, che mi danno una mano. Io gioco più fra le linee, loro costruiscono il gioco. Mi fanno sentire più libero".

Del primo lo impressiona il fatto che non si fa ai rubare la palla: "Prevede la tua giocata 30 secondi prima". Del secondo la tecnica: "E l'intelligenza, che è incredibile. E' fra i top tre centrocampisti al mondo". Lui è fra i giovani che intanto si stanno godendo il bel momento: "Da quando sono arrivato fra i grandi c'è molta più fducia nei giovani. Questo lo sta dimostrado il mister con le sue scelte, ci lascia liberi di manifestare le nostre potenzialità. Da quattro anni a questa parte si nota questa differenza. Io il nuovo Nainggolan? Per me è un complimento. E' fra i più forti in Italia ed è un mio caro amico. Abbiamo caratteristiche diverse, ci accomuna il fatto di dare tutto in campo. Lui ha più forza fisica, io sono più rapido nel breve. Per me recuperare un pallone in scivolata è come fare un gol".

Aggressività, quella che contraddistinghe questa Nazionale. Tanti i palloni recuperati nella metà campo avversaria: "Il mister ci chiede sempre di farlo, perché così siamo più vicini alla porta per una ripartenza o per un gol. Mancini ci lascia molto tranquilli, anche in campo ci lascia divertire facendoci giocare a calcio. Fuori siamo un mix di giovani e grandi, ci troviamo bene. Lo spogliatoio è unito, andiamo tutti d'accordo". 

Il prossimo avversario si chiama Finlandia, il primo ostacolo verso Euro 2020: "Loro sono una squadra compatta, brava sulle palle inattive. Hanno grande fisacità e aspetteranno i nostri errori per ripartire". Chiosa finale poi sul centrocampista straniero che più lo intriga: "Modric, vorrei prendere tutto di lui" e sull'Under 21, che si prepara all'Europeo di categoria: "E' una grande squadra, ci sono ragazzi che in poco tempo hanno maturato esperienza in A e in B. Ci hanno fatto crescere bene. Io, Kean, Mancini, Zaniolo, Pellegrini,Chiesa. Il mister ci sta facendo crescere, saremo pronti per dare tutto per l'Italia".