A due giorni dalla sfida di Champions League tra Arsenal e Lens, decisiva per il passaggio del turno, ci ha raggiunto ai microfoni di Gianlucadimarzio.com Oleksandr Zinchenko.
Il pilastro dei Gunners e dell'Ucraina, che abbiamo appena affrontato a Leverkusen, ci ha parlato della sfida contro i francesi, la scelta di lasciare il Manchester City per l'Arsenal due estati fa e degli obiettivi stagionali della squadra di Mikel Arteta.
Arsenal, le parole di Zinchenko
Con i Gunners sconfitti 2-1 all'andata allo Stade Bollaert dal Lens, la partita di mercoledi vale la qualificazione agli ottavi di Champions League, come conferma il giocatore ucraino: "In Champions daremo tutto in ogni singola partita per vincere. E la gara contro il Lens è importante per vincere il girone".
Per tanti addetti ai lavori l'Arsenal capolista in Premier League è ancora più forte di un anno fa, ma Zinchenko frena: "Non so se siamo più forti o meno. Poi non tocca a me dare giudizi. Ma di sicuro abbiamo una squadra fortissima, così come uno staff fantastico. Il nostro obiettivo è vincere ogni partita poi vediamo dove ci porterà. Ci sono ancora tante partite".
Nonostante il pareggio interno nell'ultimo turno e il secondo posto in classifica, il Manchester City di Pep Guardiola, fresco di Triplete, rimane la squadra da battere: "Il Man City è la squadra più forte al mondo in questo momento ma non si sa mai... in Premier League ognuno può battere chiunque. E non sono d'accordo che la differenza tra loro e noi sia Erling Haaland. Loro hanno una squadra incredibile con calciatori di classe mondiale. Così come l'Arsenal".
Alla domanda se lasciare il City per l'Arsenal nell'estate 2022 sia stato un passo indietro nella sua carriera, Zinchenko ha risposto chiaramente: "L'Arsenal è un grande club e io sono felicissimo di quella scelta. Però guardiamo avanti, c'è tanto da migliorare. Nella mia carriera ho giocato con tanti giocatori esperti che mi hanno sempre ripetuto che a prescindere dall'età ogni calciatore ha margini di miglioramento e può lavorare sui suoi punti deboli".
A cura di Alessandro Schiavone