“Non ho mai visto gente che salta l’uomo come lui, danza quando ha la palla. Per diventare un top player gli mancano 7 o 8 gol che ha già nel bagaglio”. Quelle parole dello scorso 6 dicembre Piotr Zielinski deve averle sentite dallo spogliatoio, scritte nel suo Moleskine personale e tenute lì. A futura memoria. Oggi a Cagliari ha deciso anche di cambiare piede, da destro a sinistro: prima una bordata da fuori area che Cragno vede a stento, poi una magia al limite dell’area piccola su Lykogiannis e un tocco fine per il raddoppio.
Sciabola e fioretto. Pugno e carezza. Z come Zielinski, l’uomo in più su cui Gattuso ha costruito un nuovo Napoli: sì, perché la squadra azzurra del Gattuso 2.0 passa dai suoi piedi: non più quelli di una mezz’ala ma quelli di un trequartista a tutto campo nel nuovo 4-2-3-1.
Ci ha messo un po’ a carburare, ma da qualche settimana è lui l’uomo in più a cavallo tra 2020 e 2021: prima il covid - primo calciatore azzurro a risultare positivo in stagione - poi il lento rientro e i numeri dalla sua. 3 gol e 3 assist da quando è tornato, la prima rete al “neonato” Stadio Maradona è stata la sua così come sue saranno le chiavi di una squadra capace di fare quattro gol nonostante le assenze di giocatori importanti in avanti come Mertens e Osimhen. “I gol che fa Zielinski io me li sognavo quando giocavo” ha ripetuto Gattuso dopo la prova in Sardegna, consapevole che quei gol richiesti ora possono arrivare nel ruolo da lui disegnato: “Mi piace come sta facendo da sottopunta, ha qualità anche fisiche per stare lì”.
Il 2021, quindi, si apre con una Z grande e scritta sul mantello azzurro del Napoli. E con una nuova gioia per il polacco, che dopo la partita con il Torino era scappato a casa per riabbracciare la moglie. La maturità trovata in campo arriverà anche fuori: con quel primo bebè in arrivo a cui aveva dedicato anche il gol lo scorso mese.