Tra le 16 squadre rimaste in corsa tra Champions League ed Europa League, c’è una sola italiana. Poi tante delusioni. “Faccio fatica a fotografarne una sola: la qualificazione della Roma ai quarti come unica italiana è l’ennesimo campanello d’allarme. Vuol dire che qualche errore – ovviamente – si è commesso, se in precedenza sono uscite tutte”. Così Zdenek Zeman al Corriere dello Sport.
Giallorossi che domenica dovranno provare a fare punti contro una big, come il Napoli. “Che per me è favorito, in questo momento. Ma pure a loro manca la continuità nelle prestazioni, un paio buone e poi una o qualcuna sbagliata. E dipende, comunque, da come affronteranno la partita: se per vincerla o se per non perderla”.
Negli azzurri brilla Lorenzo Insigne, talento lanciato proprio dal boemo al Pescara. “Più passa il tempo e lui più diventa bravo. A me le classifiche sui calciatori non piacciono, però lui ci mette qualità, ti diverte, fa le due fasi, anche se una di queste non è cosa sua. Quando bisogna difendere, lui non ne prende una. Però ci mette tanta buona volontà e comunque sa fare ombra al giocatore avversario. Solo che per andare a coprire è costretto a rimetterci qualcosa in chiave offensiva”.
Sugli allenatori che lo incuriosiscono: “Il primo, ma da anni, è Gasperini: ha una mentalità che colpisce, vuole sempre avere la palla e poi attacca, insegue la vittoria. In un calcio in cui intanti passano la palla all’indietro, manco fossimo nel rugby, l’Atalanta fa altre cose e anche assai belle”. E tra i giovani: “Italiano, non si accontenta, devo dire che penso un poco mi somigli. Vuole salvarsi attraverso il gioco: lo propone e non lo subisce. E non ha paura”.