San Siro è vuoto, ma fa sempre paura. Il Milan è in testa alla Serie A da imbattuto e con un Ibrahimovic in forma smagliante. E poi è pur sempre il Milan, una delle squadre più titolate al mondo. “Speriamo di non uscirne con le ossa rotte”, avrà pensato qualche timoroso tifoso del Lille prima della partita. “Ci penso io”, gli ha risposto in campo Yusuf Yazici. Sulle spalle il peso della squadra e del secondo investimento più oneroso nella storia del suo club. Ma quando i grandi palcoscenici chiamano lui risponde. Ventidue anni ma già una personalità da gigante. E un futuro da uomo chiave: tripletta a Donnarumma e il Lille vola. Un altro hat-trick, dopo quello rifilato allo Sparta Praga in occasione della prima giornata di Europa League, che ha messo un punto all’astinenza da vittoria in Europa del Lille, che durava da 24 giornate. Punto, e a capo.
Adesso c’è Yazici, e la musica cambia. È l’ennesimo colpo geniale firmato Luis Campos, un dirigente che da anni è nella lista speciale dei migliori scopritori di talenti nel mondo del calcio. Il Lille ha comprato il turco nell’agosto 2019, ma le due strade si erano già incrociate qualche anno fa: era il 29 settembre 2011, seconda giornata del gruppo B di Champions League. Il Lille, campione di Francia in carica, era ospite del Trabzonspor. In panchina c’era Rudi Garcia, in campo Eden Hazard. A fare il raccattapalle proprio il giovane Yusuf Yazici, che oltre a recuperare palloni osservava e imparava i segreti dei grandi. Dopo nove anni, Yazici ha vestito entrambe le maglie: prima quella del Trabzonspor, ora quella del Lille, dove sta diventando un campione. Anche se la strada per la gloria è stata tortuosa.
21 dicembre 2019. Il Lille gioca a Monaco. Yazici è titolare, e in un contrasto con il difensore Aguilar cade a terra dolorante. Il crociato si è rotto: stagione finita. Operazione a Roma, a Villa Stuart, e l’inizio di un periodo difficile. “È come se a un bambino gli togliessi il ciuccio. Gli mancherebbe tanto, e sarebbe triste”, disse in fase di recupero. “I brutti momenti li prendo con filosofia. So che ciò che non mi distrugge, mi rende più forte. E io so che tornerò ancora più forte”. Frasi sentite e risentite, ma nelle sue parole c’è del vero, dettaglio da non sottovalutare. Quest’anno ha svolto una preparazione estiva completa, e ha raggiunto livelli altissimi.
Nella partita contro il Milan è stato protagonista assoluto: la sua tripletta firma il roboante 0-3 per il suo Lille. Mai una squadra era riuscita a imporsi con un così ampio margine in una competizione europea, a San Siro. Mai nessuno era stato in grado di firmare una tripletta in Europa con la maglia del Lille. È già nella storia.
In passato lo aveva cercato anche Igli Tare, che pensò a lui come rimpiazzo ideale per un’ipotetica partenza di Milinkovic-Savic. Aveva visto bene. Fisicamente, per ruolo, e a livello di impatto sulla partita, sono molto simili. Ma nel futuro del calciatore turco c’era il Lille di Campos, una squadra che punta sui giovani, che diverte e si diverte. “Yazici diventerà la nostra arma letale”, disse il proprietario Gérard Lopez, uno che per far mandare avanti il proprio progetto ha scelto le persone giuste. Campos come dirigente, Christophe Galtier in panchina. Un allenatore sottovalutato, che in due anni ha portato il Lille dalla lotta salvezza all’Europa. E in campo, una fucina di talenti, di cui Yusuf Yazici è solo l’ultimo baluardo.
San Siro è vuoto. In campo si sente l’urlo di gioia dei francesi. È il terzo della serata. Yazici è stato l’arma letale del Milan. Si è caricato sulle spalle una squadra e tutte le pressioni. Ventidue anni per l’anagrafe, ma sul rettangolo verde è già un leader. Carattere e classe. E il Lille, intanto, vola.