Sabato sera, 33ª giornata di Ligue 2. Incontro: Chambly-Amiens. A fine primo tempo, il portiere della squadra di casa, il 38enne Xavier Pinoteau, dà forfait per un problema muscolare al polpaccio. In panchina, il suo allenatore non ha altri portieri da poter schierare. Sono tutti infortunati, compreso il ragazzino dell’Under 19. C’è comunque un’ultima soluzione: entra in campo … Vincent Planté, il preparatore dei portieri, che si mette i guanti e si sistema tra i pali per difendere il momentaneo 2-0 della sua squadra. Disfatta nel secondo tempo? No, il 2-0 rimane intatto fino al triplice fischio: tre punti ottenuti e porta inviolata per lo Chambly difeso dal suo preparatore portieri, diventato protagonista in campo. A fine partita, tutti i suoi compagni sono andati ad abbracciarlo.
CHI È VINCENT PLANTÉ, IL PREPARATORE PORTIERI ENTRATO IN CAMPO
Classe 1980, 40 anni. Vincent Planté è l’attuale preparatore portieri dello Chambly, nonché una vecchia conoscenza della Ligue 1 (110 presenze ufficiali con le maglie di Caen e Arles-Avignone dal 2004 al 2011). Nel 2016 l’ultima partita tra i professionisti con la maglia del Red Star. Un anno dopo arriva il ritiro dal calcio giocato, dopo un anno coi dilettanti. Sabato, invece, ha dovuto rimettersi i guanti e rientrare in campo in una gara ufficiale, a cinque anni dall’ultima volta: “Sono stato convocato perché c’era un solo portiere disponibile. Tutti gli altri erano infortunati. Sapevo che se il portiere avesse accusato un problema fisico o se fosse stato espulso, sarebbe toccato a me sostituirlo, e a nessun altro. Mi ero preparato, ma è stato un po' assurdo entrare. Non ho avuto tempo per riflettere. Mi sono fatto trovare pronto”, racconta Planté ai microfoni di gianlucadimarzio.com.
I MOTIVI DEL SUO RITORNO IN CAMPO
Particolarmente sfortunata la stagione dello Chambly, attualmente penultimo in Ligue 2: “A febbraio avevamo momentaneamente perso l’80% del nostro effettivo a causa del Covid e della variante inglese. È stato un brutto periodo: i giocatori si sono indeboliti molto, e alcuni membri del nostro staff sono stati male. A febbraio ero già stato convocato con il gruppo per la partita contro il Clermont, perché i nostri due portieri Pinoteau e Pontdemé erano positivi. In quell’occasione Kyllian Le Roy ha giocato titolare, io sono stato la sua unica riserva. Ma non ho dovuto sostituirlo”. A febbraio si era seduto in panchina. Sabato una nuova convocazione, stavolta con ingresso in campo: “Da quattro anni ho preso una licenza da giocatore amatore per farmi trovare pronto, nel caso in cui ci fosse stato bisogno di me. L’avevo fatta soprattutto per aiutare la squadra riserve, non credevo mi sarebbe mai servita per la prima squadra. È stato grazie a quella licenza che ho potuto giocare e tornare in campo tra i professionisti a cinque anni di distanza dall’ultima volta”.
CHAMBLY FC, UN CLUB CON LO STEMMA SIMILE A QUELLO DELL’INTER: IL MOTIVO
“Siamo un club piccolo di Ligue 2 (seconda divisione francese, ndr), che lotta per salvarsi. Siamo solo alla seconda stagione tra i professionisti”, ci racconta Planté. Qualche anno si resero protagonisti di un grande percorso in Coppa di Francia, concluso solo in semifinale, ai rigori (QUI la storia e il percorso).
Il presidente è Fulvio Luzi, un francese con origini italiane, grande tifoso dell’Inter: ecco perché i colori del club sono il nero e l’azzurro, e il logo dello Chambly ricorda quello (ormai vecchio) dell’Inter. Il figlio del presidente, Bruno, allenatore della prima squadra dal 2001, è invece tifosissimo della Juventus: “Ci parla sempre della Juve", spiega Planté. "Guarda tutte le partite, ed è un professionista molto ambizioso. Vorrebbe far crescere la sua squadra proprio come la Juventus”.
Questo martedì sera lo Chambly giocherà il turno infrasettimanale di campionato. Ci sono molte probabilità di vedere Vincent Planté partire addirittura titolare, a causa dei tanti problemi legati agli infortuni che hanno colpito la sua squadra. Lo Chambly giocherà a Guingamp, un club per cui (l’ex?) portiere ha giocato dal 2011 al 2013: “Là ho vissuto due anni belli, sono ancora legato ad alcune persone. Se partirò titolare? L’allenatore ancora non ha deciso, vediamo come stanno gli altri portieri, e se qualcuno dovesse riuscire a recuperare. Se servirà, mi farò trovare pronto e scenderò in campo un’altra volta”. Colpi di reni, rilanci, uscite a presa alta: quando tornerà ad allenare i suoi portieri, Planté potrà dimostar loro cosa significhi avere grande personalità. Per adesso continua a dare l'esempio sfruttando il suo ritorno in campo. Per la sua Last dance il destino ha deciso di prendersi ancora del tempo.