La morte di Gianluca Vialli ha generato tanta tristezza nel mondo del calcio e non, come è ovvio che sia. Tantissimi gli attestati di stima sui social e i ricordi di gente che l'ha incrociato nel proprio percorso calcistico. Tra gli ultimi, anche i calciatori della nazionale italiana, in particolare i componenti della rosa di Euro 2020, quando l'Italia vinse il Mondiale, con Gianluca Vialli accanto a Mancini in panchina.
In occasione della finale, Vialli tenne un discorso alla squadra a poche ore dal match. Discorso che fu pronunciato da Theodore Roosevelt (che è morto - come Vialli - il 6 gennaio, ma del 1919) il 23 aprile del 1910 alla Sorbona, in Francia.
Il discorso di Vialli prima della finale di Wembley
Vialli motivò la squadra prima della finale di Wembley con l'Inghilterra con un discorso a tavola, a pochissime ore dalla sfida decisiva per la vittoria dell'Europeo degli Azzurri.
"Non è colui che critica a contare, né colui che indica quando gli altri inciampano o che commenta come una certa azione si sarebbe dovuta compiere meglio. L'onore spetta all'uomo nell'arena. L'uomo in cui il viso è segnato dalla polvere, dal sudore e dal sangue. L'uomo che lotta con coraggio, che sbaglia ripetutamente, sapendo che non c'è impresa degna di questo nome che sia priva di errori e mancanze. L'uomo che dedica tutto sé stesso al raggiungimento di un obiettivo, che sa entusiasmarsi e impegnarsi fino in fondo e che si spende per una causa giusta. L'uomo che, quando le cose vanno bene, conosce finalmente il trionfo delle grandi conquiste e che, quando le cose vanno male, cade sapendo di aver osato. Quest'uomo non avrà mai un posto accanto a quelle anime mediocri che non conoscono né la vittoria, né la sconfitta".