Vialli e l’Inghilterra: l’apripista dell'”italian job”
Storia del legame fra Gianluca Vialli e la Premier League
Gianluca Vialli è stato l’uomo dei due mondi. Italia e Inghilterra, Serie A e Premier League. Ha aperto la strada ai tanti allenatori italiani che dopo di lui sarebbero sbarcati in un calcio reduce dalle tragedie degli anni Ottanta, e avrebbero contribuito a trasformarlo nel più competitivo del mondo. Un apripista capace di portare cinque trofei nella bacheca del Chelsea e di inaugurare un legame duraturo fra i Blues e il nostro paese.
Vialli è stato uno dei primi calciatori italiani a giocare in Premier League, il primo allenatore ad applicare il suo metodo. Ha indossato le vesti del player-manager, un ruolo inventato dagli inglesi ma che nessuno ha interpretato con la sua stessa percentuale di trionfi: una Coppa delle Coppe, una Supercoppa europea e una Coppa di Lega. Poi, dopo il ritiro, altri due trofei aggiunti alla bacheca: FA Cup e Charity Shield.
Vialli e l’Inghilterra: un legame eterno
Sul modello di Lippi, l’allenatore con cui alla Juve aveva vinto una Champions, Vialli esporta l'”italian job” a Londra. Dopo di lui verranno Ancelotti, Di Matteo, Conte e Sarri, tutti capaci di percorrere le stesse orme a Stamford Bridge, arricchendo la bacheca dei Blues. Ma anche Mancini e Ranieri, che a Manchester e Leicester hanno reso ancor più saldo il nesso calcistico fra i due paesi. La Premier, laboratorio permanente di idee, tattica, concetti, non poteva prescindere dallo studio e dalle conoscenze italiane. Il matrimonio fra l’atletismo britannico e la sapienza italiana avrebbe portato la Premier in cima al mondo: Vialli fu tra i primi a intuirlo, e a passare dalla teoria alla pratica.
Il legame di Vialli con l’Inghilterra è però ancora più profondo. A Londra ha trovato la sua casa, il suo porto sicuro. Una meta incisa nel destino, con due date più importanti delle altre: 20 maggio 1992 e 11 luglio 2021. La prima, quella di una sconfitta bruciante, dell’occasione persa: la vittoria della Champions sfumata a Wembley contro il Barcellona. La seconda, quella della redenzione: il cerchio che si chiude nello stesso, leggendario stadio, con la vittoria ai rigori contro l’Inghilterra ed Euro 2020 conquistato insieme all’amico di una vita, Roberto Mancini.
Il Chelsea non ha mai dimenticato Vialli, lo ha celebrato e sostenuto dopo la notizia della malattia. Continuerà a onorarne il ricordo, come si deve ai grandi. Goodbye Gianluca, you won’t be forgotten.