Viaggio nel passato assieme a Juan Sebastian Veron: l'ex centrocampista argentino passato in Italia da Sampdoria, Parma, Lazio e Inter si è raccontato oggi a Sky Sport in un'ntervista in cui ha raccontato la sua grande esperienza italiana in una Serie A (LEGGI QUi le news in tempo reale) che ai tempi era ai vertici del calcio mondiale. Tante esperienze, tutte di prestigio le sue nel nstro campionato, ma non ha dubbi su quale sia stata la più importante.
“La Lazio è stata la squadra più forte in cui ho giocato. Una squadra che non vinceva lo scudetto da 26 anni, è stata una sensazione unica come tutti i titoli che ho vinto in Italia. Eriksson è stato l’allenatore che più mi ha capito, con lui mi sono espresso al meglio, mi lasciava piena libertà" ha detto in collegamento durante Casa Sky Sport.
Tra i suoi caratteri distintivi sicuramente la fascia che portava al ginocchio, di cui ha raccontato la storia. "Tutto è successo alla Sampdoria, con un caro amico che poi è stato anche alla Lazio e all'Inter, il massaggiatore Sergio Viganò. All'epoca avevo un piccolo problema al ginocchio e per abitudine l'ho portata fino alla fine della carriera".
Sguardo al passato, ma anche a presente e futuro: d'altronde Veron è un grande uomo di sport, che del suo Estudiantes è diventato da anni presidente, tanto da comprare anche un big come Mascherano. "In chi mi rivedo in Serie A? Forse Sensi, ha alcune mie caratteristiche. Mi piace molto anche Luis Alberto, sta facendo una grande stagione e ha alcune caratteristiche in cui mi rivedo".
Dall'Italia all'Argentina, dove è un grande sponsor di un laziale cresciuto nell'Estudiantes come Correa. "Io mi sono dovuto abituare alla tattica della Serie A, per lui varrà la stessa cosa, perché il calcio italiano è diverso dagli altri, ti fa pensare alla giocata sempre un secondo prima". Mentre sui suoi connazionali in attacco della Serie A non ha dubbi. "Dybala e Lautaro possono giocare insieme, sono giovani, hanno moltissimi anni per migliorare tutto quello che hanno fatto vedere in questi anni".
Infine il suo racconto di come l'Argentina sta gestendo l'emergenza Coronavirus (QUI tutte le notizie del calcio estero a riguardo) . "Da una settimana il calcio è fermo e la situazione sta diventando un po' pesante nel nostro Paese. Il governo ha fissato delle restrizioni, dobbiamo stare a casa. Quanto al club, mi sento con i ragazzi, cercado di capire come stanno. Come società abbiamo messo a disposizione le infrastrutture che abbiamo nel caso in cui la situazione diventi più difficile".