Gian Piero Ventura Ventura torna in panchina. E non sarà un ritorno come un altro, per la Serie A. 330 giorni dopo la partita contro la Svezia, che segna una delle più grandi tappe negative della storia calcistica d’Italia, l’ex ct ritorna a vivere una routine che gli mancava da troppo tempo. E capita, tra l'altro, a un anno dall'ultima vittoria in una gara ufficiale (Albania-Italia 0-1). A concedergli una nuova possibilità è il Chievo Verona, che ha deciso di esonerare Lorenzo D’Anna dopo un avvio davvero troppo faticoso in questo campionato. Ventura vince il duello a distanza con Iachini per la panchina, e l’occasione per rilanciarsi dopo le critiche per la fallimentare avventura in Nazionale arriva da Verona, una realtà ben diversa: la salvezza è l’unico obiettivo, da centrare a tutti i costi.
Non sarà di certo facile, ma Ventura ci vuole provare. Non vede anzi l’ora di mettersi alla prova, di gettare finalmente alle spalle le critiche che ha ricevuto dopo il disastro in azzurro. Per molti, infatti, da maestro di calcio è diventato l’allenatore dell’Italia senza il Mondiale, cosa che era capitata soltanto altre due volte in passato. Una macchia, un’onta, difficile se non impossibile da dimenticare.
Ma Ventura ci riprova, forte di un’esperienza positiva che, come quella negativa in Nazionale, fa parte della sua storia. Dalla sua c’è un curriculum nei club di tutto rispetto, soprattutto considerando gli ultimi anni. Il Bari delle sorprese porta anche il suo nome, così come il Pisa dei miracoli. Ma è soprattutto l’ultima avventura, la più lunga di tutte nella sua carriera, a segnare uno stacco netto in positivo. Per cinque anni (dal 2011 al 2016), Ventura è stato alla guida del Torino, dove ha ricostruito dalle macerie della Serie B, fino ad arrivare in Europa League.
Un percorso lungo e faticoso, fatto di tanti protagonisti (Cerci e Immobile, per esempio, ma anche Darmian, Glik, Ogbonna, fino a Belotti), di bassi ma anche e soprattutto di alti. "È la piazza che mi ha dato di più, e alla quale penso di aver dato tanto" ha ribadito a più riprese l'allenatore. Una casa a Bari, dove vive con la moglie Luciana, tanti affetti a Torino, dove torna almeno una volta al mese, e ora una nuova regione, il Veneto, che ha già conosciuto nelle esperienze con Venezia e Verona. Proprio con l'Hellas, Ventura fu suo malgrado protagonista di una retrocessione disastrosa in Serie C, arrivata dopo la sfida ai playout contro lo Spezia: decisivo fu un rigore sbagliato da Cutolo, ancora adesso ricordato a Verona per questo.
Sbagliò una partita da dentro o fuori con la Nazionale, la sbagliò qualche anno prima a Verona. Ora l'allenatore riparte da questa città, ma con l'altra maglia, e lo fa proprio con dei giocatori che ha già allenato in Piemonte: Meggiorini, Obi e Birsa. Tutti ragazzi che conosce bene e dai quali vorrà ricostruire per realizzare un’impresa con il Chievo.
Una nuova opportunità dopo la Nazionale. Era quello che sperava: tornare in Serie A per poter lasciare il segno. Per tornare a essere il maestro di calcio, colui che ha lanciato Bonucci, Cerci, Immobile e molti altri. La sfida più grande comincia ora.