Il Venezia volta pagina, confidando nella Serie B, con Alessio Dionisi. Ieri il club ha depositato la documentazione per la riammissione al campionato cadetto, in mattinata è stato presentato alla stampa il nuovo allenatore artefice della favola Imolese. 24 ore di novità in casa arancioneroverde.
“Oggi si chiude un capitolo difficile per la nostra società e ricominciamo da Alessio, un giovane allenatore del cui potenziale sono convinto”, ha introdotto la conferenza stampa il presidente Joe Tacopina. “E lo ha già dimostrato sul campo. Il suo profilo rispecchia tante delle caratteristiche che io e il direttore sportivo Lupo stavamo cercando. C’è una nuova freschezza e sono convinto che faremo una stagione bella e importante. Poi Dionisi è appena arrivato e in due giorni si è già preso la Serie B…diciamo che è un buon inizio”. Dopo due mesi difficili, battute e sorrisi che tornano a casa.
“Sì, in più c’è anche il precedente favorevole del ripescaggio”, il ds Fabio Lupo fa eco sornione al presidente. L’anno scorso Dionisi era arrivato a Imola per giocare la D, poi è stato protagonista nella categoria superiore: una storia che si augura di raccontare anche il Venezia.
Prende finalmente parola l’allenatore. “Sono estremamente orgoglioso e felice di essere qui. È un punto d’arrivo ma anche un punto di partenza per me. Non vedo l’ora di iniziare, la società mi ha dimostrato tanta fiducia e spero di ripagarla sul campo”.
Da giocatore dell’Olginatese ad allenatore del Venezia: per il 39enne toscano, escalation mica male in cinque anni. La chiave è stata ancora una volta Imola. “Il merito è innanzitutto dei ragazzi e dello staff che sono stati con me l’anno scorso. Ma non sono qui per fare l’Imolese 2: non devo dimenticare da dove sono partito ma mi devo abituare a dove sono arrivato ed essere all’altezza di questa piazza, cercando di trasmettere quello in cui credo”.
Ingredienti? “Prima di tutto non speculare. È un campionato difficile, in cui cercheremo di essere comunque protagonisti. E cercare di imporre il nostro gioco, questo sarà il mio Venezia. Tatticamente partiremo dal sistema espresso ad Imola, il 4-3-1-2. Un’idea di base per costruire la squadra, ma ci dovremo saper adattare a campionato in corso in base alle caratteristiche dei nostri giocatori”.
“Poi non si dovrà vivere di ricordi”, conclude Dionisi. “So che il Venezia viene da una stagione difficile: dovete cercare anche voi di aiutarci a ricaricare le pile. Ci vuole soprattutto energia nuova: anche i giocatori devono vedere il Venezia come una grande opportunità. E colmare l’eventuale gap tecnico con entusiasmo”.
Per il Venezia, una scelta tecnica inedita: da Inzaghi a Zenga, il club di Tacopina ha sempre puntato su profili già affermati e mediaticamente forti. Dionisi invece è la scommessa da vincere. “Dobbiamo scrivere una nuova pagina di questa società”, insiste il presidente. “Credetemi, dal mondo del calcio italiano non ho mai ricevuto così tante telefonate di complimenti per la scelta del nuovo allenatore come è capitato in questi giorni per Dionisi. Non ripartiamo dal basso: in questi anni abbiamo raggiunto obiettivi importanti e continuiamo sulla base di questi. Ma nel momento storico del Venezia è importantissimo ricominciare con l’uomo giusto nel momento giusto. E Alessio lo è”.