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Data: 03/05/2023 -

Venezia, che spettacolo! Il ds Antonelli: "Cambio di passo nelle motivazioni"

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La nostra intervista al ds del Venezia Antonelli
La nostra intervista al ds del Venezia Antonelli

Tre vittorie nelle ultime tre partite, cinque nelle ultime sei, l’entusiasmo ritrovato, la gente che è tornata a innamorarsi del Venezia! ‘Oi ndemo veder i Pin Floi’… risuona a festa in tutta l’Isola di Sant’Elena (dove è ubicato lo stadio Penzo) il celebre brano dei Pitura Freska, che accompagna ogni post-partita degli arancioneroverdi. Lo cantavano in più di 8mila domenica (mai così tanti in B negli ultimi venticinque anni), dopo lo strabiliante cinque a zero contro il Modena. E allora: musica, maestro…

  

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Credits: Venezia FC

 

Sorride, giustamente compiaciuto, il direttore (d’orchestra), Filippo Antonelli. Profilo basso, umiltà e sano pragmatismo. Uno che non ama né le telecamere né i titoli di giornali. Lavoro, lavoro, lavoro. Un giorno lo chiami ed è in Polonia a vedere la finale di Coppa nazionale, il giorno dopo a seguire gli allenamenti delle giovanili. Conosce tutto e quando hai conoscenza non hai paura, neppure di fare più di trenta operazioni (come lo scorso gennaio) in una sola finestra di mercato. Via in molti, anche se forti (basti pensare a Cuisance e Crnigoj ora in Serie A), dentro gente con motivazioni fortissime (Carboni, Ellertsson, Ciervo ecc.). Musica vera per chi ama il calciomercato, altro che Pink Floyd! (ci perdoneranno)… “Nel calcio, ma più in generale nella vita, contano le motivazioni! Noi avevamo bisogno di gente con motivazioni feroci, che si erano perse in chi poi se ne è andato e magari era qui da anni e, a cascata, anche nei nuovi… non a caso l’inizio di campionato è stato molto difficile. Il nostro cambio di rotta è stato questo: un cambio di motivazioni! Oggi tutti vanno a mille all’ora, hanno fame, glielo leggi negli occhi… I ragazzi in primis vogliono costruire qualcosa di unico in una città unica”.

 

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Credits: Venezia FC

 

Venezia, intervista al ds Antonelli

L’unicità di un percorso (già) incredibile. Ma, d’altronde, qui, a Venezia, è tutto incredibile: l’aria primaverile che si respira affacciandosi un passo più in là nel parchetto antistante lo stadio, nel battello rigonfio di turisti sorridenti che da San Marco arriva allo stadio costeggiando i Giardini della Biennale. E’ la ‘magia’ di Venezia, una magia che la squadra ha assorbito alla grande, anche per il medio del lavoro di Paolo Vanoli“Il mister Vanoli - spiega Antonelli ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com - ha saputo toccare le corde giuste nell’animo di questi ragazzi. Se ripenso all’ambiente di lunedì, al supporto costante dei nostri tifosi e alla prestazione della squadra provo ancora delle emozioni e, grazie a questo, ora per la prima volta nel girone di ritorno siamo decimi!”.

Orgoglio, appartenenza, consapevolezza. Valori che si erano un po’ smarriti e che Antonelli dal suo arrivo, con la sua proverbiale tranquillità, ha cercato di riportare al centro del ‘villaggio’ (meglio, della laguna…), Pohjanpalo docet...E’ straordinario! Leader vero, mai sopra le righe, mai una parola fuori posto, aiuta i compagni, si mette a disposizione, si interessa di tutto, davvero un top. Va dato grande merito alla società per aver preso un giocatore e prima ancora un ragazzo del genere, è legatissimo alla città e sono convinto che ci darà ancora tante soddisfazioni…”.

  

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Credits: Venezia FC

 

Guardiamo al futuro. Futuro prossimo, s’intende. Alle prossime tre ‘finali’, a quel solo punto che separa il Venezia dalla zona playoff, a quel più sette sulla zona playout che - Diodato dixit - ‘fa rumore’. Venezia, d’altronde, con i suoi orizzonti interminabili, i suoi spazi suggestivi, il suo moto incessante, è un po’ la città del ‘domani’…Non per essere retorici, ma dobbiamo fare quello che stiamo facendo dal primo giorno: guardare una partita alla volta! Ora conta solo il Cosenza, una squadra difficile, in salute e molto abituata a lottare. Poi si vedrà, mattoncino dopo mattoncino…”.

Senza retorica o inutili artifizi. In una città che non ha bisogno di null’altro se non di essere guardata. E così la squadra, dopo la rivoluzione coraggiosa del ds Filippo Antonelli: splendente e bella… ‘come un concerto dei Pin Floi’…

 



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