Oggi contro la Corea del Sud siederà in panchina al fianco di Muslera, dopo che nei giorni scorsi era stato costretto a lasciare il ritiro e a tornare in patria a causa della morte della madre. A 36 anni, Sebastian Sosa è al suo primo mondiale della sua carriera.
Il portiere dell’Independiente e della nazionale uruguaiana ha un look particolare che lo caratterizza: un tatuaggio di un leone sulla nuca.
Il motivo? L’ex Boca Juniors e Vélez aveva perso i capelli dopo aver contratto il Covid-19 nell’estate 2020 quando giocava con i messicani del Mazatlan. Il portiere ha dunque optato per questo tatuaggio per rimediare alla situazione e sui social ha scritto: “Re dei re dell'antichità, nessun altro animale è considerato così supremo in natura. Re della giungla".
“Ho avuto il Covid-19 nel luglio 2020 e alla fine di agosto i miei capelli hanno iniziato a cadere improvvisamente. Ogni giorno mi cadevano intere ciocche. È successo qualcosa di strano, una caduta molto accelerata. Sapevo che fosse una conseguenza del Coronavirus e dato che me ne rimanevano pochi, ho deciso di radermi. Ho voluto tatuarmi un leone dietro la testa perché mi sono sempre piaciuti. Il tatuaggio non mi ha fatto male e ci sono volute 7 ore per completarlo”, ha spiegato lo stesso numero 12 della Celeste in varie interviste.