Universitatea Craiova, Mangia: “Opportunità presa al volo. Aspettavo una chiamata dall’Italia: non c’è stata”
Arrivederci Italia… Dopo Ascoli Devis Mangia sceglie la Romania: sarà i nuovo allenatore dell’Universitatea Craiova. L’allenatore milanese sceglie le pagine di Extratime per un piccolo sfogo e per presentare la nuova avventura:
“Ascoli? Per me è una storia chiusa. La società a suo tempo si era espressa a riguardo: io ho avuto qualche problema di salute, ho passato un momento difficile e adesso tutto sembra superato. Le strane voci e i pettegolezzi non mi interessano. Non mi sono isolato. Ho risolto i miei problemi e ho sempre guardato le partite, aspettavo una chiamata che non c’è stata se non qualche contatto informale ma ho sempre continuato a studiare e aggiornarmi. Universitatea Craiova? A marzo ho anche fatto una settimana in Romania con un agente per conoscere il campionato, ho visto i playoff per lo scudetto e ho conosciuto il proprietario del club. Gli ho spiegato le mie idee, lui mi ha richiamato ed è nata la trattativa. Avevo sempre in testa l’idea di andare all’estero, quindi questa opportunità l’ho presa al volo“.
Mangia presenta la sua nuova squadra: “È stata ricostruita dopo il fallimento di qualche anno fa, è tornata in A e ha fatto i playoff, è arrivata quinta e in semifinale di coppa di Romania. Ha conquistato l’Europa League al posto del Cluj, che non ha la licenza Uefa. Questa invece è una società sana, fatta con dirigenti giovani e molto ben organizzata, con buone strutture e uno stadio nuovissimo che sarà inaugurato ad agosto. Vogliono crescere. Porare italiani? Mi piacerebbe. Sto creando uno staff misto, con collaboratori italiani ma anche rumeni (non Codrea, ndr) che conoscono bene la realtà. Il presidente è disponibile a prendere qualche straniero, anche italiano: stiamo valutando. Loro sono consapevoli che la Romania, dal punto di vista del mercato, si deve ricostruire un nome, ma questa società è seria e sta facendo le cose per bene”.
Palermo, Under 21 e un panchina del Milan solo sfiorata: “Poi ho fatto qualche errore, ma non do colpe agli altri e non scarico le responsabilità. Non ho fatto scelte azzeccate, ho pagato e adesso riparto per fare meglio. Forse mi è mancata l’esperienza o un consigliere navigato per non fare sbagli“. Conte, Ranieri, Ancelotti: gli italiani all’estero vanno forte: “Ci sono situazioni e situazioni, quelli sono allenatori che anche in Italia hanno vinto tanto. Gli allenatori italiani hanno un grado di preparazione di altissimo livello nella gestione del gruppo. Il problema di ogni tecnico è quello di trovare le componenti giuste. Ossia società, allenatore e squadra: se non si amalgamano e una zoppica, non si ottengono risultati“.