Tre Champions League consecutive come biglietto da visita, un errore che nessuno si sarebbe mai aspettato a far tremare un'intero Paese. Toni Kross è il simbolo di una Germania che si salva all'ultimo respiro, trovando il vantaggio contro la Svezia al quinto minuto di recupero del secondo tempo. Come? Con un calcio di punizione magistrale, firmato... Toni Kroos. Eppure, fino a pochi secondi dal triplice fischio, il "catenaccio" di Granqvist e compagni, lo stesso contro cui nulla potè l'Italia di Ventura negli spareggi che hanno condannato gli azzurri a guardare il Mondiale da casa, stava mettendo in crisi anche la squadra di Joachim Loew.
Alla mezzora del primo tempo, infatti, la Svezia si è riuscita a portare avanti sul'1-0, sfruttando un inaspettato passaggio sbagliato del centrocampista del Real Madrid e trovando la rete con il gigante Toivonen. Da lì in poi, Muller, Werner, Reus & Co. hanno cercato in ogni maniera di riprendere la partita in mano, riacciuffando gli avversari grazie al gol siglato all'inizio del secondo tempo da Marco Reus (l'ultimo dell'attaccante del Borussia in una competizione internazionale risaliva al marzo 2015).
Poi i minuti passano, la Svezia regge e il passaggio della fase a gironi pare sempre più lontano per la Germania: un pareggio oggi avrebbe obbligato Neuer e compagni a battere la Corea nell'ultima partita, sperando in una vittoria del Messico sulla Svezia, con differenza reti a favore dei ragazzi di Loew. Sarebbe servita un'impresa. Che, alla fine, è arrivata in anticipo, con un calcio di punizione. All'ultimo respiro, Toni Kroos l'ha messa sotto il sette, riaprendo le speranze della sua nazionale.