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Data: 12/06/2017 -

Una Champions da protagonista, un paio di titoli da capocannoniere e il più giovane del torneo: tutte le stelle dell'Europeo Under 21

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Mettendoli insieme verrebbe fuori una squadra in grado di potersela giocare con tutte le big europee, e il paradosso è che tutti questi ragazzi sono nati dopo il 31 dicembre del 1993. Molti di loro sono già protagonisti nei rispettivi campionati, se non addirittura a livello internazionale, molti altri, invece, aspettano proprio la vetrina dell’Europeo Under 21 per mettersi in mostra e consacrarsi definitivamente nel calcio che conta.


GIRONE A

POLONIA
Linetty - La Sampdoria non ha detto “no”. E allora sarà lui la stella del centrocampo della Polonia. Certo, ci fossero stati anche Milik e Zielinski, allora la cosa si faceva interessante per i padroni di casa che invece si affideranno alle geometrie e all’esperienza maturata in Italia da Linetty per puntare almeno al passaggio di un girone che non sembra impossibile.


INGHILTERRA
Nathaniel Chalobah - Un anno fa fece la semi-comparsa nel Napoli lasciando un bellissimo ricordo soprattutto in Europa League (primo gol) e nello spogliatoio dove tutt’ora ha tanti amici. Poi il ritorno al Chelsea dove ha avuto in questa stagione la possibilità di mettersi in mostra disputando dieci partite (la maggior parte delle quali dalla panchina) nella cavalcata vincente dei Blues in Premier League. Una fase finale non intimidirà di certo il forte centrale che nel 2010 ha aiutato l’Inghilterra a vincere Euro U17 e che quest’anno disputerà il suo terzo Euro U21.


SVEZIA

Alexander Isak - Probabilmente il miglior giocatore di questa stagione di Allsvenskan fino a ora, il 21enne esterno svedese sta finalmente confermando tutto il suo potenziale ammirato a 17 anni quando ha aiutato il Falkenberg a conquistare la promozione in massima serie. Dopo aver brillato a intermittenza all’AIK, si è trasferito a titolo definitivo al Norrköping. Di padre svedese e madre brasiliana, Eliasson cerca spesso l’uno contro uno con i difensori ed ha molta confidenza col gol, ma al contempo sa come mandare in rete i compagni tanto che è il leader della classifica degli assistman del campionato svedese.

SLOVACCHIA
László Bénes - Il tecnico e duttile centrocampista dotato di un forte tiro dalla distanza, è stato definito da più parti come il nuovo Marek Hamšík ("è il mio idolo e mi ispiro a lui", ha detto l’ex Győr e Žilina). A soli 19 anni, l’acquisto del 2016 del Gladbach è andato in gol nella sua prima partita da titolare in Bundesliga con un tiro dai 20 metri che è valso l’1-0 sull’Hertha. Bénes ha giocato appena due partite di qualificazione U21, ma sarà un jolly importante per la squadra di Pavel Hapal in Polonia.



GIRONE B


SPAGNA
Marco Asensio - Il gol mozzafiato al termine di un'azione personale contro il Siviglia è solo una delle prove dell'incredibile talento di Asensio, che ha anche segnato la rete del definitivo 4-1 del Real Madrid sulla Juventus nella finale di Champions a Cardiff poco dopo essere entrato in campo dalla panchina. L'esterno del Real è stato una delle stelle degli Europei Unde 19 del 2015. Giocatore dal dribbling letale e con una visione di gioco a 360 gradi.


PORTOGALLO
Bruno Fernandes - Alle spalle già un’Olimpiade vissuta da leader della nazionale portoghese. In mezzo al campo è quello che detta le operazioni della squadra di Rui Jorge ed ha anche il peso di dover inventare per le punte. Nelle qualificazioni è stato uno dei più presenti (9 gare disputate e sempre da titolare), tre gol realizzati e punto fisso nel centrocampo. Il minimo per un giocatore che dopo la prima esperienza in Italia con l’Udinese un anno fa si è consacrato in questa stagione con la maglia della Sampdoria dove ha conquistato un posto da titolare ai danni di Ricky Alvarez. Gol? 5 più 2 assist, che per un trequartista non sono mai male.

Renato Sanches - Una stella… ridimensionata. Il talento portoghese classe 1997 non ha vissuto al Bayern Monaco la stagione - la prima lontana dal Benfica - che sperava: Ancelotti gli ha concesso poco spazio e lui, va detto, non ha neppure brillato nelle poche uscite in cui è stato chiamato in causa. Spesso nervoso e impreciso, forse a causa della ancora giovane età, anche se all’Europeo del 2016 aveva condotto con i suoi colpi il Portogallo a un’incredibile impresa. Ora, con l’U21, riproverà a mettersi in carreggiata e dai suoi piedi dipenderà molta della sorte della nazionale di Rui Jorge.


MACEDONIA
Enis Bardi - Bardi in questa stagione ha segnato 12 gol in 29 partite della First League ungherese e, nonostante giochi come centrocampista ha chiuso al terzo posto nella classifica cannonieri del torneo. Il 21enne di Skopje ha anche segnato due reti durante le qualificazioni Under 21, mentre con la nazionale maggiore ha già collezionato sei presenze.


SERBIA
Andrija Živković - Il più giovane calciatore della Serbia a essere convocato in nazionale, nonché protagonista nella vittoria in Coppa del Mondo Under del 2015, l'esterno mancino, Živković è stato titolare del Partizan (e in seguito capitano) per tre stagioni prima del trasferimento al Benfica nella scorsa estate. Il serbo ha appena 20 anni e Siniša Mihajlović, che l'ha fatto esordire con la Serbia, è sicuro che farà molta strada. "Questo ragazzino diventerà un grande giocatore".



GIRONE C


ITALIA
Gianluigi Donnarumma - In teoria (ed è giusto sottolineare “in teoria) potrebbe essere il portiere dell’Italia per questo ed i prossimi due Europei Under 21. Eh già, perché Gigio è nato nel 1999 ed è anche il più giovane di tutta la competizione. Ma se fai il titolare del Milan da un anno e mezzo e sei già “bollato” come erede di Buffon, non puoi che essere una delle stelle più luminose del firmamento dell’Europeo Under 21.

Domenico Berardi - Ha ceduto maglia numero 10 che era stata già sua nella scorsa edizione della competizione a Federico Bernardeschi, un altro che quando c’è da far vedere cose belle con i piedi è sempre in prima linea. Ma non per questo non sarà lui a dover accedere la luce lì in avanti per l’Italia. Anche perché lui di questo gruppo è stato l’anima durante le qualificazioni ed è l’uomo di fiducia del ct Di Biagio.


DANIMARCA
Kenneth Zohore - In Italia lo ricordano (in pochi) dalle parti di Firenze, perché questo ragazzone nato da mamma danese e papà ivoriano è stato nelle giovanili viola tra il 2012 e il 2013. Nessuna apparizione in prima squadra nonostante il milione sborsato dalla Fiorentina per averlo e le tante aspettative dovute anche al fatto di essere il cugino di Didier Drogba. Nella testa di tutti l'immagine di lui che si allenava nei colpi di testa con Nicola Caccia durante il primo ritiro estivo di Montella e resta il dato statistico delle sue presenze in Primavera al posto di Pietro Iemmello. Sì, lo stesso Iemmello che ha concluso la serie A a suon di gol. Oggi Zohore gioca nel Cardiff City in seconda divisone del calcio inglese e nelle gare di qualificazione all’Europeo Under 21 ha segnato 4 reti.

Marcus Ingvartsen - lo chiamano il “Pippo Inzaghi” danese, perché tra Nordsjælland e nazionale danese ha segnato caterve di gol. 8 sono quelle realizzate nelle gare di qualificazione a questo Europeo di categoria (tra cui una tripletta alla Bulgaria e una doppietta alla Romania), mentre sono 23 sono quelle che messe a segno nel campionato danese nel quale è stato uno dei principali uomini copertina.


REPUBBLICA CECA
Patrik Schick - Si presenta così: 10 gol nelle 9 partite di qualificazioni all’Europeo Under 21 che gli sono valsi il titolo di capocannoniere. E tutto il resto quasi non conta più. Come i 13 gol realizzati alla prima stagione in serie A con la maglia della Sampdoria, oppure come l’asta che si sta scatenando sul suo cartellino tra le big italiane e non. La Repubblica Ceca si affida alle qualità di questo ragazzo che di bello non ha solo la sorella Kristyna, ma anche due piedi che sanno cantare.


GERMANIA
Mahmoud Dahoud - Poteva tranquillamente essere in Russia a giocarsi la Confederations Cup con i grandi, ma l’U21 di Kuntz ha disperato bisogno di lui. Detta i tempi, dà ritmo alle azioni: è il vero maestro d’orchestra della Germania. Con il Borussia Mönchengladbach ha acquisito notevole esperienza internazionale e non è ormai da considerarsi neppure più un prospetto, ma un giocatore fatto e finito. Dalla prossima stagione giocherà con il Borussia Dortmund, sua nuova squadra. Nonostante sia un classe 1996, nella nazionale U21 ha già sulle spalle lo status di senatore e in mano le chiavi del centrocampo.

Serge Gnabry - Il suo trasferimento nel 2011 in Inghilterra, all’Arsenal, sembrava averlo portato fuori dai radar del calcio europeo. La decisione di tornare in Germania, però, è probabilmente stata la migliore della sua giovanissima carriera. Dopo l’ottima Olimpiade della scorsa estate, ha prima salvato e poi quasi condotto il suo Werder Brema in Europa League: 11 gol e 2 assist in stagione e, soprattutto, una grande maturità. Sulla fascia (preferisce giocare a sinistra e rientrare sul destro) è un funambolo, dotato di grande velocità palla al piede, abbinata a una tecnica e un dribbling fuori dal comune. Si è rivoluzionato nell’ultimo anno e ora aspira a un posto tra i grandi: il classe 1995 all’Europeo U21 sarà il pericolo numero uno per le difese avversarie


A cura di Bruno Majorano, Diego Errichetti, Marco Bovicelli



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