“E’ bello sentirsi chiamare l’uomo gol della Virtus Francavilla, ma ogni mia rete è merito dei compagni, se si parla di me oggi è solo grazie a loro”. Sulla carta d’identità gli anni sono (quasi) 21, da festeggiare il prossimo 18 agosto, ma M’Bala Nzola, centravanti-rivelazione della Virtus Francavilla che ha consolidato con un turno di anticipo sul termine della regular season la partecipazione ai playoff nel girone C alla sua prima, storica annata in Lega Pro mostra una maturità fuori dal comune. Merito del calcio, che ne ha fatto già un piccolo globetrotter, partito da Troyes, Grand Est di Francia e terra celebre per lo champagne, passato dal Portogallo tra il settore giovanile dell’Academica de Coimbra e la Sertanens, seconda divisione, fino ad approdare in questa terra in provincia di Brindisi dove il tempo sembra essersi cristallizzato, quando si parla di dimensione calcistica: stadio con 2500 posti a sedere (ma nei progetti del presidente Magrì c’è un ampliamento, ndr), poche pressioni e tante soddisfazioni. Anche grazie a lui, scoperto dal direttore sportivo Stefano Trinchera e valorizzato dal lavoro dell’allenatore Antonio Calabro.
Questo gigante d’ebano, alto 186 centimetri e rapido nonostante lunghe leve, ha realizzato 13 reti alla sua prima esperienza in Italia: di testa, di piede, in progressione, con tiro dal limite o nell’area piccola. Un repertorio completo, che in inverno ha attirato le attenzioni di società di serie A. Che ha conosciuto altre qualità domenica scorsa, nel 3-1 interno al Fondi che ha sigillato il settimo posto per la Virtus: doppietta di Nzola e obiettivo raggiunto, nello stupore degli addetti ai lavori. “Arriviamo ai play off con la testa libera e spensierati –assicura M’bala ai microfoni di gianlucadimarzio.com- ci andiamo per fare bene, divertirci e provare ad andare più avanti possibile”. La doppietta al Matera di febbraio, con una gemma in campo aperto, aveva autorizzato ad azzardare paragoni arditi: Nzola come Weah in Milan-Verona, anno 1995. “E’ stato senza dubbio il mio gol più bello, ma non scherziamo –sorride lui- fa piacere essere paragonato a lui e Benzema perché sono giocatori che hanno vinto tutto. Io un giorno voglio essere come loro”. Promessa figlia dei 20 anni, di un entusiasmo che sul campo trasmette ai suoi compagni. Come quella sull’italiano, che capisce ma ancora non parla: “E’ una lingua difficile, per questo leggo e studio tanto. Cercherò di impararla bene per la prossima intervista”.
Il centravanti franco-angolano è la grande rivelazione della Lega Pro. E le radici sono ben salde nei suoi ricordi: “Quando ero piccolo giocavo a pallone con gli amici del quartiere, ma ero convinto di poter diventare un professionista. Ho iniziato con l’Estac e sono cresciuto in Francia, però mi sento più legato all’Angola”. E’ cresciuto guardando le partite del Milan in tv, e in Italia ha avuto a che fare con “un lavoro più concentrato sulla tattica”, ma si è ambientato grazie al gruppo. Un concetto che ripete quasi ossessivamente: “Con il direttore Trinchera ho un ottimo rapporto, mister Calabro ti aiuta tanto: prova sempre a tirare fuori il meglio di me”. Con buoni frutti, sin qui: e in città si respira un entusiasmo mai visto. Di chi sa di non essere attrezzato per l’immediato salto in B, ma vorrà rompere le uova nel paniere alle big. “C’è tanta gioia, la tifoseria è calda anche se la città non è molto grande” ammette M’bala. Che nel tempo libero ascolta “musica religiosa, rap” e gioca “alla playstation”. Passioni di un 20enne qualunque, che della cucina italiana apprezza “pasta alla carbonara e polpette”. Il sogno nel cassetto? “Giocare la Champions League”. Il risolino scompare quando lo si interroga sul futuro. E’ allora che Nzola torna ermetico: “Voglio fare meglio di quest’anno, per ora sono un calciatore della Virtus Francavilla e qui sto bene: domani, lo sa solo Dio”. Parola di M’bala Nzola, il re di Francavilla Fontana.
ph. Gianni Di Campi