Dall'Aston Villa al Brighton, passando per Valencia e Borussia Monchengladbach: a Bruxelles 40 club provenienti da 25 nazioni hanno fondato la UEC, Union of European Clubs, la nuova organizzazione che vuole dare voce ai piccoli club europei.
La UEC accetterà squadre provenienti dai primi due campionati professionistici di tutta Europa, con l'obiettivo di andare a rappresentare fino a 1200 squadre. Club che non fanno parte dell'ECA, non giocano le coppe europee, ma vogliono comunque poter dire la loro in tutta quella serie di decisioni che influezano i campionati nazionali e non solo.
Nasce la UEC, Tebas: "Vogliamo rappresentare i valori del calcio europeo"
Per il momento la UEFA non ha ancora riconosciuto la nuova organizzazione, tanto da non aver commentato la sua creazione, ma i piccoli club sono pronti a farsi sentire. "Noi non ci sentiamo rappresentati in nessun modo dal calcio europeo", ha detto il co-proprietario del Crystal Palace Steve Parrish.
Alex Muzio, presidnete dell'Union Saint-Gilloise, ha aggiunto: "Ho paura che stiamo diventato un'ecezione, una rarità. I grandi club diventano sempre più potenti e quelli piccoli stanno scomparendo".
"È mio obbligo dire che questa associazione rappresenta i valori di come il calcio europeo dovrebbe essere in futuro", ha detto il presidente de La Liga. "La Superlega voleva decostruire rapidamente il calcio europeo con un modello completamente diverso. L'ECA invece lo sta distruggendo a poco a poco. Se non c'è una reazione da parte delle squadre che non giocano le competizioni europee, il calcio dei campionati nazionali finirà".
L'ECA rappresenta circa 250 club in giro per l'Europa, ma sono soltanto il 5% delle squadre professionistiche che partecipano ai campionati nazionali. L'UEC vuole quindi rappresentare e dare voce a tutte quelle squadre che sono quindi la maggioranza. "Sarà una boccata d'aria fresca per la governance del calcio europeo. Farò in modo che LaLiga dia il massimo supporto possibile a questa organizzazione. Non intendiamo intervenire, non intendiamo comandare, ma sappiamo che la sua formazione è necessaria", ha concluso Tebas.