Tutto per lei: "La fatica è una scusa". La pazza estate di Son
Close menu
Chiudi
Logo gdm
Logo gdm
logo
Ciao! Disabilita l'adblock per poter navigare correttamente e seguire tutte le novità di Gianluca Di Marzio
logo
Chiudi

Data: 13/09/2018 -

Tutto per lei: "La fatica è una scusa". La pazza estate di Son

profile picture
profile picture

Tutto solo per lei... Quella medaglia d'oro.

Millequattrocento minuti giocati in estate, 47.700 miglia percorse in aereo.

Dall'Europa, tra Inghilterra e Russia, agli USA fino alla sua Asia.

L'estate di Son Heung-Min è stata più calda che mai, tra il Mondiale - e le lacrime per la vittoria sulla Germania che comunque non è bastata - e gli Asian Games che hanno regalato a lui e alla Corea del Sud calcistica la libertà di evitare i due anni di leva obbligatoria.

Otto partite in 26 giorni e alla fine? La medaglia d'oro.

Adesso Son è tornato a Londra ed ha ripreso ad allenarsi insieme al resto dei compagni agli ordini di Pochettino.

"Penso che questa estate sia stata come tutte le altre, a parte il fatto che ho dovuto viaggiare molto. Ho sempre voluto giocare molto e non sono mai l'unico che gioca così tanti minuti", ha dichiarato dopo lo 0-0 contro il Cile di martedì scorso.

Ma il motto è uno solo: "La fatica è una scusa".

"Quando gioco per il mio paese, non prendo mai un match sottogamba. Sono un professionista, non posso affrontare una gara alla leggera".

Adesso dunque Son è di nuovo a disposizione di Poch. 'Arruolabile' sì, ma per il suo Tottenham a partire dal prossimo impegno di Premier League contro il Liverpool.

"Mi è mancata la mia squadra, sono felice di giocare ancora in questo campionato". Può dirlo forte Son che è rimasto alla sua vita, in Inghilterra, al Tottenham, nel calcio europeo. Tutto grazie a quella medaglia d'oro.

Ed anche lui lo sa: "Questo è solo l'inizio".



Newsletter

Collegati alla nostra newsletter per ricevere sempre tutte le ultime novità!