La Triestina finalmente vede la luce in fondo al tunnel. Quest’oggi la società è passata ufficialmente nelle mani di Mauro Milanese e dell’imprenditore australiano Mauro Biasin. La cordata australiana, capeggiata proprio dallo stesso Milanese, si è aggiudicata quest’oggi l’asta fallimentare, diventando così unica proprietaria dell’Unione Triestina 2012.
Intervenuto ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com, il neo direttore generale Mauro Milanese ha commentato con felicità l’inizio di questa nuova avventura: “Sono molto contento di iniziare questa nuova avventura. Il Presidente sarà mio cugino Mauro Biasin, imprenditore australiano ma triestino di nascita come me. Ci tengo a dire che lui ha rilevato tutte le quote della Triestina e sarà quello che metterà i soldi. Io farò il direttore generale e sarò il primo referente in Italia. Diciamo che mi occuperò più del campo. Perché c’è davvero molto da lavorare”.
Molto lavoro da fare ma con una città intera dalla sua parte. Ci sono state infatti autentiche scene da stadio all'annuncio dell’acquisizione, con una quarantina di tifosi che hanno intonato, in un tribunale deserto, l'inno dell'Unione: “La gente mi ha sostenuto fin dal primo giorno. – continua Milanese - Voleva che la società la prendessimo noi, perché siamo entrambi triestini. I tifosi vogliono una società pulita, che non abbia più nessun debito e hanno capito che il nostro era un progetto serio. E’ chiaro che c’è da lavorare tanto, visto che dobbiamo ripartire da zero. Ma sono contento che grazie a noi vedano la luce in fondo al tunnel per tornare a sperare di far sempre più grande la Triestina”. Attualmente la Triestina è quintultima nel girone C di Serie D e rischia la retrocessione in Eccellenza. Come ammesso da Milanese per adesso si pensa alla salvezza, poi si inizierà a ricostruire: “Per adesso l’obiettivo principale è la salvezza in Serie D. Oggi non siamo salvi, siamo ancora in lotta per i playout. In caso dovessimo conquistare la permanenza della serie, cercheremo dal prossimo anno di costruire una squadra che competa per le prime posizioni. Dovremo anche ricostruire il settore giovanile ma il nostro obiettivo futuro è riportare tra i professionisti una società gloriosa come la Triestina”.
Milanese poi spiega anche il perché di questa nuova avventura, come mai un imprenditore australiano come Mauro Biasin abbia deciso di investire dei soldi a Trieste, in una squadra che milita in Serie D: “Mio cugino è nato a Trieste poi è andato con mio zio in Australia e ha fatto fortuna lì. Lui è un grande business man in Australia, è il proprietario del Melbourne Victory, che è la squadra di calcio più importante in Australia ed è socio anche di una squadra di football. Quindi è già proprietario di due società sportive. La sua base rimarrà in Australia, ma con l’acquisto della Triestina sicuramente le sue visite in Italia diventeranno più frequenti, almeno due tre volte all’anno”. Un amore, quello verso la società friulana che Biasin ha fin da giovane, da quando Mauro Milanese esordì proprio con la Triestina: “Fin da bambino lui ha seguito la mia carriera professionistica. Ai tempi militavo in Serie C e allo Stadio Nereo Rocco non si giocava mai con meno di 15.000 persone. Negli ultimi anni, nei suoi viaggi in Italia, mi chiedeva come mai la Triestina fosse scesa fino in Serie D e non ci fosse più quel grande pubblico allo stadio. Io gli ho spiegato come nel corso degli anni si fossero susseguiti presidenti che non avevano mantenuto le promesse e da lì ha cominciato ad interessarsi all’acquisto. Già quest’estate volevamo comprarla poi ci è stato negato e con il fallimento le cose sono state più semplici”.
di Marco Juric
