La favola di Tramezzani, campione di Cipro con l'APOEL: "E non finisce...
Close menu
Chiudi
Logo gdm
Logo gdm
logo
Ciao! Disabilita l'adblock per poter navigare correttamente e seguire tutte le novità di Gianluca Di Marzio
logo
Chiudi

Data: 10/05/2019 -

La favola di Tramezzani, campione di Cipro con l'APOEL: "E non finisce qui"

profile picture
profile picture
Arrivato a Nicosia a ottobre, ha guidato l'APOEL alla vittoria del campionato con due giornate di anticipo. E il 22 giocherà la finale della coppa nazionale. Dieci giorni dopo tiferà per il "suo" Tottenham a Madrid. Magari insieme al bassotto Biscotto
Arrivato a Nicosia a ottobre, ha guidato l'APOEL alla vittoria del campionato con due giornate di anticipo. E il 22 giocherà la finale della coppa nazionale. Dieci giorni dopo tiferà per il "suo" Tottenham a Madrid. Magari insieme al bassotto Biscotto
Si dice che a Cipro una delle espressioni più ricorrenti sia sigà, sigà. Tradotto dal greco, significa letteralmente “piano, piano”. Manifesto di un’isola in mezzo al Mediterraneo abituata a prendere le cose con calma. Tutto il contrario di Paolo Tramezzani, da sabato scorso campione di Cipro con l’APOEL Nicosia.

Da giocatore correva come un treno sulla fascia sinistra, da allenatore viaggia ancora più forte: poco più di sei mesi sulla panchina dell’APOEL e primo titolo già in bacheca, grazie alla vittoria nello scontro diretto contro l’Apollon. Chapeau. Bellissimo. Non è stato affatto facile. Sono arrivato in corsa, alla sesta giornata. La squadra aveva già perso la Supercoppa, era stata eliminata dall’ Europa e in campionato aveva subito cinque gol in casa dal Doxa”, racconta al microfono di gianlucadimarzio.com.

tramezzani_3_gdm.jpeg

Ottobre, mese della rivoluzione dell’APOEL. Prima l’arrivo da Novara del direttore sportivo Domenico Teti, poi – una decina di giorni dopo – ecco Tramezzani a Nicosia. “Il direttore aveva già provato a portarmi a Novara. La prima cosa che ho fatto? Dare certezze al gruppo. È nel dna di questo club vincere, anche i giocatori dovevano convincersene”.

 

LAVORARE SULLA MENTE E SUI DETTAGLI. "CAMPIONI PERCHÈ PIÙ CONTINUI"

Psicologia prima della tattica. Infondere fiducia ai ragazzi: questo è stato il primo obiettivo di Tramezzani. Fino alla fine. C’è un video in rete che mostra il prepartita dell’ultimo scontro con l’Apollon. Si vede l’allenatore italiano che sistema con cura la fascia al braccio di capitan Morais. Poi, abbracciato ai suoi ragazzi, ascolta il discorso di uno di loro. Li osserva sereno, senza bisogno di dire niente. Meno di due ore dopo, torneranno in quello spogliatoio da campioni di Cipro. “Ho capito che avremmo vinto per la continuità dimostrata durante l’anno. Il gruppo è stato fantastico nell’invertire subito la rotta. Ora ci manca la coppa”.

Se la giocherà mercoledì 22 a Nicosia contro l’AEL Limassol. Potrebbe essere la ciliegina sulla torta di una stagione che già ha portato il titolo e la qualificazione ai preliminari di Champions. Un torneo che l’APOEL ha già frequentato da protagonista. Nel 2012 arrivò addirittura ai quarti di finale, eliminato solo dal Real Madrid. Da allora ha sempre vinto il torneo domestico – con questo fanno sette di fila – ma non ha più ottenuto exploit europei di rilievo. Magari potrebbe essere proprio un allenatore italiano a riportarlo a glorie continentali. “Un passo alla volta, intanto vinciamo la coppa…”.

 

COME GIOCA TRAMEZZANI: DIFESA A 3 E PRESSING ALTO. "OSSERVO L'ATALANTA"

Difesa a 3 e pressing indemoniato nella fase di non possesso. Il credo di Tramezzani è una simbiosi tra modulo e atteggiamento. “Possiamo giocare col 3-5-2 o col 3-4-3. L’importante è l’aggressione sulla palla. Non lasciare tempo di pensare. Un esempio che osservo? L’Atletico Madrid, soprattutto quando non ha la palla. E poi mi piace da morire l’Atalanta di Gasperini. E Gattuso: amo gli allenatori che lasciano un segno. Come fa lui”.

Distruggere e costruire, attaccare alti per arrivare più rapidamente in porta. In quello può aiutare anche avere giocatori forti come il mancino Musa Al-Taamari, esterno giordano del ’97 che ricorda un po’ Salah, o come il brasiliano Lucas Souza, centrocampista visto anche a Parma qualche stagione fa. Fantasia e solidità garantita anche dai ’95 Praxitelis Vouros, centrale difensivo greco e Nikolas Yoannou, eclettico ragazzo cipriota passato anche dallo United.

tramezzani_2_gdm.jpeg

“Siamo una squadra abbastanza fisica, con tanti giocatori diversi per cultura e provenienza: su 28 ragazzi, solo 6 sono ciprioti. Del resto un po’ tutto il campionato è così: tanti allenatori di scuole differenti, una bella sfida. E il livello è più che discreto: togliendo lo Young Boys, potremmo paragonarlo al campionato svizzero”.

 

CONTINUA A LEGGERE


Newsletter

Collegati alla nostra newsletter per ricevere sempre tutte le ultime novità!