Era il 28 marzo del 1993 e la Roma giocava contro il Brescia allo Stadio Olimpico. Vinceva per 2-0 e l'allora allenatore Vujadin Boskov decise di far entrare un sedicenne che sarebbe poi diventato il giocatore più importante e rappresentativo della Roma: Francesco Totti.
Totti, 30 anni fa l'esordio con la Roma
Entrò al posto di Rizzitelli all'87' e da lì iniziò un'altra storia per la Roma. 785 presenze con la maglia giallorossa, il primo di tutta la storia della Roma. Il secondo (Daniele De Rossi) è fermo a 616.
Terzo a 618 (insieme a Zanetti) per presenze all-time in Serie A dopo Buffon (658) e Maldini (648). Inoltre, insieme allo storico capitano rossonero, è l'unico ad aver giocato 25 stagioni in Serie A.
Il primo gol, però, lo segna il 4 settembre del 1994 contro il Foggia, di mancino. Sarà, alla fine, con 250 gol il secondo marcatore con più gol in Serie A dopo Silvio Piola (274 gol). Ha fatto, poi, 185 assist nella sua carriera con la Roma. I record, però, non sono finiti qui: è anche il miglior marcatore della storia del derby con 11 gol. Il primo lo fece nella stagione 98/99, mentre gli ultimi due nel 2014/2015 quando fece doppietta.
La prima gioia con la maglia giallorossa, poi, arriva nel 2001 quando vince lo Scudetto. Segna anche nella partita decisiva contro il Parma (sua vittima preferita con 20 gol) e alla fine fa 13 reti in quella stagione. Inoltre, è il miglior marcatore della storia della Roma in Europa con 38 gol e il giocatore più anziano ad aver segnato (38 anni, 1 mese e 29 giorni). Gli altri trofei portati a casa sono poi 2 Supercoppe italiane e 2 Coppe Italia.
Con l'Italia fa il suo esordio nel 1998 e in totale colleziona 58 presenze, 9 gol e 24 assist. L'anno del Mondiale è il più iconico: gol decisivo contro l'Australia, 4 assist nel torneo (record) e più occasioni create di tutti (14, insieme a Pirlo).
Nel 2006/2007 ha poi vinto la Scarpa d'oro con 26 gol. In totale, tra Roma e Nazionale, 816 presenze con 316 gol e 204 assist per il Pupone. Il "no" al Real Madrid, quindi, come ha detto, sarà sempre un vanto e mai un rimpianto: "La Roma è un sogno che mi sono tenuto stretto. Ho detto no al Real Madrid. Mi sentito un grande giocatore e allo stesso tempo diverso. Con l’amore verso una maglia”.