"Cos'è stata per me la maglia della Roma? Tutto. Passione, amore, paura, divertimento, emozione. Era il mio sogno da bambino" A parlare così è Francesco Totti, storico capitano e numero dieci del club giallorosso, che si è raccontato in un'intervista al Corriere della Sera.
Nel corso della sua lunga intervista, Totti ha toccato diversi temi. Tra i vari argomenti, l'ex giallorosso ha parlato dei numeri dieci e dei gregari: "I numeri dieci sono spariti perché ora è un altro calio. È un'altra visione, un altro modo di giocare. [...] Il dieci era un giocatore diverso dagli altri. Doveva correre meno ma sfruttare ogni occasione di talento. [...] Per me i gregari sono più importanti dei numero dieci. Nei novanta minuti sono loro decisivi. Senza gli uni non ci sarebbero gli altro".
Le parole di Francesco Totti
Poi, Totti è tornato a parlare di Luciano Spalletti, con cui ha vissuto le sue ultime stagioni da calciatore: "Se lo incontrassi lo saluterei con affetto, mi farebbe piacere. Credo che tra noi ci sia un profondo legame. Anche perché quello che abbiamo passato insieme quando arrivò da Udine, è per me, nella mia vita, qualcosa di irripetibile. Sia in campo che nel quotidiano. Io uscivo una o due volte a settimana con lui a cena. Luciano era una persona piaevole, divertente, sincera. Nella fase finale il nostro rapporto è stato condizionato dall'esterno, specie dai dirigenti o consulenti della società, e non ci siamo più capiti. Anche io fatto degli errori, ci mancherebbe. Credo che tutti e due, se tornassimo indietro, non entreremmo più in conflitto".
L'ex capitano è tornato anche a parlare del suo addio alla Roma: "Io ho passato trent'anni nella Roma. Ho portato rispetto a tutti, rinunciato ad altri ingaggi senza farlo pesare. Ho detto no al Real e altri perché volevo quella maglia, solo quella maglia giallorossa che è stampata dentro di me. Il modo in cui è finita la mia storia con la Roma, sì, mi è dispiaciuto. La verità è che quando nel calcio non servi più non c'è più rispetto. Se Maldini, Del Piero, Baggio, io siamo dal calcio significherà qualcosa, no?".
Infine, Totti ha parlato di un suo possibile ritorno alla Roma: "Con un ruolo definito mi piacerebbe, per le ragioni che ho detto prima. E mi piacerebbe con Mourinho, è il numero uno, lo stimo molto. Mi dispiace non essere stato allenato da lui nella mia carriera. Ma non oglio tornarci su. Non voglio chiedere. Alla Roma sanno che se hanno bisogno di me, per cose serie, mi farebbe piacere dare una mano. Altrimenti, amici come prima".
L'INTERVISTA COMPLETA SUL CORRIERE DELLA SERA