Pochi minuti, ma carichi di eventi e di significati. Andrea Belotti è entrato all'87' di Torino-Roma, col risultato sull'1-1 dopo il vantaggio di Romelu Lukaku e il pareggio di Duvàn Zapata. La curva e gli altri settori dell'Olimpico Grande Torino lo hanno subito sommerso di fischi.
La contestazione era attesa, forse per questo "il Gallo" riesce a rimanere impassibile quando le telecamere lo inquadrano in campo. I ventimila fischi dello stadio proseguono per altri secondi, pochi. Perché c'è un punto da conservare, visto che la Roma attacca.
Fischi, abbracci e una sliding door: i minuti di Belotti al ritorno a Torino
Passano pochi istanti ed ecco la più classica delle sliding doors. Dalla fascia sinistra della Roma arriva un cross teso, Milinkovic-Savic si tuffa per respingere coi guantoni, Belotti per anticiparlo e segnare da ex. A vincere la sfida è il portiere, ma l'attaccante giallorosso mostra tutta la sua voglia di rivalsa. Proprio nella serata in cui il titolare, Lukaku, si consacra col terzo gol consecutivo, il più bello finora in maglia Roma, e il "vero" sostituto di Belotti, Duvàn Zapata, segna il primo in granata.
L'anno scorso il tanto atteso incontro-scontro tra il Torino e il suo ex capitano non era stato possibile. Belotti era in panchina, ed erano arrivati gli sfottò avversari: "Non ti possiamo insultare se non ti fanno giocare", recitava uno striscione apparso sugli spalti. Ma un nuovo incrocio era inevitabile: è durato pochi minuti, è stato breve ma intenso. E il pareggio finale ha addolcito il saluto: quello di Belotti è stato un abbraccio a Juric e agli ex compagni.