C’è chi se lo tiene stretto, c’è chi lo rimpiange. O meglio, c’è chi, alla fine, ha puntato su altro e spera di rimpiangerlo di meno. Perché Joao Pedro è l’anima del Cagliari, e avrebbe potuto diventare in questo mercato versione autunnale la nuova anima del Torino. Quella che in questo momento è rappresentata più di tutti da Belotti, unico capace di prendersi gli applausi dei mille tifosi venuti ad assistere a alla terza sconfitta consecutiva dei granata di Giampaolo, ancora inchiodati a zero punti.
C’è da lavorare, lo sanno tutti nello spogliatoio: non si fasciano la testa, non vogliono abbattersi ("Il risultato è ingiusto, l'importante è non perdere il morale e non ho avvisaglie in questo senso" commenta Giampaolo). Anche perché la squadra è ancora un piccolo cantiere aperto: degli ultimi due acquisti, Bonazzoli ha già esordito, mentre si aspetta ancora Gojak, appena arrivato e preso – proprio come l’ex Sampdoria – per dare via a una linea verde che possa dare risultati nel tempo.
Risultati che intanto arrivano per Di Francesco: prima vittoria da cagliaritano nel freddo pomeriggio torinese. Una rivincita, dopo una stagione difficilissima: “Alla Samp ero nel posto giusto ma al momento sbagliato, ho fatto degli errori, ed è per questo che ho deciso di rinunciare ad altri due anni di contratto”, ammette chiaramente. E sorride grazie a una doppietta di Simeone (la sua prima con questa maglia) e un gol di quel Joao che, alla fine, del Cagliari è diventato un simbolo. Lo cercano tutti, lo abbracciano tutti. È lui che all’11’ risponde al gol su rigore di Belotti: mischia in area, ci mette il piede al momento e riporta sull’1-1 una partita che sembrava in salita. Il Cagliari cresce, il Toro fatica: arriva l’1-2, poi il pareggio, quindi il 2-3 finale e un brivido con una rovesciata del Gallo che Cragno para.
Applausi al contrario
Ritmi bassi in generale, ma il Cagliari sembra un po’ più avanti rispetto al Torino. E lo capiscono anche i tifosi. Si parlava di applausi prima. All’83’, accade quello che non ti aspetti: esce proprio Pedro e i tifosi granata battono le mani. Un po’ per complimentarsi, un po’ per frustrazione. “Potevi venire da noi”, gli gridano. Rimpianto di un nome che, per quasi tutte le sessioni, viene fatto: si inseguono, non si trovano. E Cagliari esulta. “Sono contento di aver vinto, dopo tante sconfitte” chiosa Di Francesco a Sky. Un ringraziamento speciale andrà a quei due lì davanti: uno si sta conquistando il cuore dei tifosi. L’altro l’ha già fatto. Da un pezzo.