Cresciuti insieme, calcisticamente e non solo. Rafinha e Thiago Alcantara si allenavano a casa, mettendosi in porta a girare per far migliorare l’altro nel tiro. La carriera di un padre come peso sulle spalle. Un rifiuto comune dal Celta Vigo, la Masia a Barcellona come palestra di vita. Anche la stessa altezza, sebbene per fini diversi. Ora uno ha appena vinto la Bundesliga, l’altro ha trascinato l’Inter in Champions League: “Rafa è sempre stato la felicità fatta persona – ha raccontato Thiago in esclusiva a Mundo Deportivo - ma è vero che molto, se non tutto, passa dal calcio. Se giochi e lo fai bene, allora ti senti soddisfatto. Lui stava cercando proprio questo, voleva sentirsi importante all’interno di una squadra. Era reduce da un grave infortunio e ha dovuto lottare duramente per essere un giocatore chiave all’Inter”.
Certezze ritrovate, dunque. Un futuro, però, tutto da scrivere a causa di un riscatto che l’Inter deve pagare per tenerlo: “Rafa deve decidere l’opzione migliore. Ma se è felice in un posto, non c'è bisogno di cambiarlo”. Non solo il futuro del fratello nella lunga intervista, Thiago parla anche di chi non ha mai cambiato maglia come Iniesta. O meglio, lo ha fatto dopo 22 anni con i colori del Barcellona addosso. Parte di questi condivisi anche con Thiago, che ha avuto l’onore di giocarci accanto: “Andrés è un giocatore speciale, non solo per il Barça, ma per tutto il calcio. Il livello che ha mantenuto anche nel suo ultimo anno è stato spettacolare. Nella finale di Coppa sembrava che avesse 20 anni. In Germania mi chiedono spesso come sia Andres negli spogliatoio. Lo adorano anche qui, sebbene non conoscano la grande persona che è. In campo è un genio. Ci ha regalato le più grandi gioie del calcio, come la finale di Coppa del Mondo. È un peccato perderlo ora al Barça, ma continuerà comunque a giocare”.
E in patria c’è chi sostiene che l’unico erede possibile di Iniesta sia proprio lui. Possibile ritorno al Barcellona dunque? “Sono un giocatore del Bayern – taglia corto Thiago – sono molto felice di godermi il momento, non voglio considerare il futuro. Ho rinnovato con il Bayern l’anno scorso, ma il calcio è molto complicato….Sono comunque concentrato sul presente, anche perché adesso ci sono i Mondiali”.
Già, quelli che Thiago giocherà con la Spagna. Invece il fratello lo guarderà da casa, perché il Brasile non lo ha inserito nella lista dei 23. Due Nazionali diversi, due scelte completamente opposte: “La cosa più normale è che abbiamo giocato con la Spagna. Siamo arrivati qui molto piccoli, avevo tre anni, lui uno. Cresci qui, impari a leggere in spagnolo, gli amici, la tua lingua madre diventa questa. A 14 anni la Nazionale ti chiama, tu sei un bambino e allora accetti. Era normale e anche Rafa ha iniziato con la Spagna. La differenza è che lui è nato in Brasile e questo gli ha lasciato dentro un qualcosa di diverso”.
La Roja partirà fra le favorite in Russia: “Abbiamo tutti i mezzi per vincere la Coppa del mondo, per essere in grado di competere ai massimi livelli, per poter fare un buon calcio. Ed è quello per cui stiamo lavorando. Bel gioco? L’importante è vincere. I nostri primi avversari sono Portogallo, Iran e Marocco. Prima occorre superare il girone, solo quello”.