Una macchia che non si cancella: pensieri e incubi che ritornano in mente a Carlos Tevez come a ogni calciatore e tifoso del Boca. No, la sconfitta contro il River Plate non è stata digerita e in questi momenti bisogna aggrapparsi ai calciatori caratterialmente bravi a trascinare il gruppo e l'ambiente. Carlitos è uno di questi: in carriera ha vinto tanto e sa come uscire da una situazione così difficile. Oggi ha parlato per la prima volta dopo la sconfitta nel Superclasico di Copa Libertadores, gettando le basi per un nuovo futuro vincente del Boca.
"Mi viene molto difficile parlare alla gente dopo aver perso una finale. Siamo arrabbiati perché perdere contro il River in finale non è una cosa che succede tutti i giorni. Vorrei ringraziare tutti i tifosi del Boca per il loro affetto ma non mi sento di dover chiedere scusa perché in campo abbiamo dato tutto. Per ringraziare i tifosi non bastano le parole, da giocatore mi piacerebbe dare gioie a questa gente e non averlo fatto è un dolore immenso."
Un amore sconfinato il suo per quella maglia che lo ha portato nel grande calcio e per cui ancora ha qualcosa da dare. "Amo questa squadra, la sua maglia, ho ancora tanto da dare dentro e fuori dal campo e l'anno prossimo proveremo a riscattarci, la gente vuole che torniamo in finale e vincere finalmente. Ci siamo preparati per questo perché siamo il miglior club al mondo".
Non se ne parla di ritiro, Carlos Tevez è pronto a rimettersi in gioco per portare finalmente al Boca Juniors la settima Copa Libertadores. "Uno potrebbe ritirarsi e stare tranquillo con la famiglia ma io voglio continuare perché un tifoso del Boca fa così. Oggi siamo più tifosi e calciatori che mai. Ho giocato tantissime finali, molte le ho vinte, altrettante ne ho perse, ora è il momento di tornare a giocarsela".