Protagonista assoluto della vittoria contro il Feyenoord con due rigori parati, Mile Svilar si è raccontato in una lunga intervista concessa ai canali del club. Grazie alle ultime prestazioni, il portiere classe '99 è diventato il titolare della Roma e ora non vuole più fermarsi.
Dopo il rigore trasformato da Zalewski, che ha regalato alla Roma la vittoria e il passaggio del turno, Svilar è corso sotto la Curva Sud, che era dall'altra parte del campo. Il portiere ha spiegato: "Non era qualcosa che avevo pensato di fare. L'ho sentito in quel momento e l'ho fatto. Sono molto felice, rimarrà sempre nel mia memoria, è stato molto emozionante. Quando ci penso mi viene un sorriso grandissimo. L'ho visto tantissime volte in questi giorni. Ora vogliamo concentrarci sulla gara di lunedì perché è importantissima".
Le parole di Svilar
Prima dei calci di rigore, De Rossi si è avvicianto a Svilar per dirgli qualcosa all'orecchio. Il portiere ha quindi svelato cosa gli ha detto il suo allenatore: "Mi ha detto di fare attenzione al VAR per i rigori. Quando ho parato il primo, ho pensato che potessi aver sbagliato e aver messo male i piedi, poi è andata".
Svilar ha poi spiegato di aver studiato nei giorni precedenti alla partita tutti i rigoristi del Feyenoord e di essersi scritto tutto sulle note del telefono: "Prima dei rigori anche Azmoun mi aveva detto che Jahanbakhsh avrebbe tirato a destra e mezza altezza di sicuro. Io avevo detto di saperlo e così è stato".
Poi, l'ex Benfica ha parlato del Brighton, prossimo avversario della Roma in Europa League: "È un avversario tosto, sarà difficile. Ma io credo in questa squadra e credo che possiamo andare lontani e fare qualcosa di speciale. Le partite europee in questo stadio sono sempre speciali".
Svilar ha poi parlato del suo legame con Rui Patricio: "Lui è un grande uomo. Noi parliamo portoghese quindi è anche facile. Abbiamo un buon rapporto, anche quando lui gioca faccio il tifo per lui e per la squadra".
Infine, ha spiegato di aver sempre sentito il sostegno di tutti, anche quando giocava meno: "Ho sempre avuto la percezione che tutti credessero in me. Il primo ero io, devo crederci sempre e lavorare sempre. L’ho fatto, credo, e lo farò fino all’ultimo, sono fatto così. Sentivo anche il sostegno della proprietà, del presidente, tutta la squadra ha sentito la stessa cosa. Ryan Friedkin è stato con noi in pullman verso lo stadio. Per una gara così importante è un gesto bellissimo".