Maestro nelle giocate dentro e fuori dal campo, con una personalità unica e dirompente. Lui è Zlatan Ibrahimovic che, dopo aver annunciato il suo ritiro dalla Nazionale al termine dell’Europeo di Francia, è tornato sui propri passi. Ospite del talk show di Jimmy Kimmel, l'attaccante dei LA Galaxy ha dichiarato di voler prendere parte alla spedizione di Russia con la sua Svezia: "Un Mondiale senza di me non sarebbe un Mondiale. Andrò ai Mondiali, sì. Ma se dico di più, poi la gente mi appenderà perciò devo stare attento a tutto ciò che dirò da ora in poi". Una decisione, quella di tornare a giocare con la maglia della sua Nazionale, confermata in seguito al Tweet dello stesso Ibra postato qualche giorno fa, in cui scriveva che le possibilità di tornare in campo con la maglia giallo blu erano ‘SkyHoga’, cioè molto alte. Fino a toccare il cielo. Germania, Messico e Corea del Sud, avversarie della Svezia nel girone sono in stato d’allerta, con Ibra in campo sarà tutta un’altra storia.
Ibrahimovic poi si sofferma sulla sua nuova esperienza in MLS, esprimendo le proprie sensazioni: "Da un paio d'anni avevo dei fan qui a Los Angeles e ho voluto fare loro un regalo. Non sono lo svedese tipico, ma ho dato un posto alla Svezia sulla cartina... Il mio primo gol al debutto? Quando sono venuto qui, avevo un'idea, e mi sono detto che a Los Angeles ci sono dei terremoti, ma questo sono io che arrivo. In Europa ero abituato a essere riconosciuto e fermato ovunque, mentre mi avevano garantito che qui avrei potuto camminare tranquillamente per le strade... Beh, non è vero: già dal primo giorno mi fermano dappertutto. E' il mio peccato originale, giocare nel modo in cui gioco io. La mia mentalità è a prova di proiettile: qualunque cosa io faccia, è quella che scelgo per il giorno e io scelgo il calcio. Mi dispiace per i tifosi degli altri sport".