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Data: 16/12/2022 -

La Juventus pubblica un messaggio di A22. Reichart: "La Superlega non è morta"

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La Juventus condivide un messaggio di A22. L'ad Reichart dichiara da un incontro con Real Madrid e Barcellona: "La Superlega non è morta"
La Juventus condivide un messaggio di A22. L'ad Reichart dichiara da un incontro con Real Madrid e Barcellona: "La Superlega non è morta"

Prosegue il dibattito sul tema Superlega, dopo il parere dell'Avvocatura generale della UE comunicato ieri da Rantos, che ha bocciato il progetto e si è schierato dalla parte della UEFA. Oggi A22 Sports Management, azienda promotrice della Superlega, ha organizzato un incontro al Forum “Nuova Economia”, a cui hanno partecipato i presidenti di Real Madrid e Barcellona, Florentino Perez e Joan Laporta. In seguito, A22 ha pubblicato un messaggio su Twitter, che è stato condiviso anche dalla Juventus.

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Di seguito, il tweet pubblicato da A22, con allegata una foto di Reichart insieme a Laporta e Perez: "Continuiamo a lavorare per riformare il calcio europeo, per migliorare la competitività, la sostenibilità e la governance. Stiamo parlando con molti club in 10 paesi diversi che condividono la nostra visione delle sfide affrontate da questo sport. Stare fermi non può essere un'opzione".

 

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Superlega, Reichart: "Agnelli voleva esserci"

Ha parlato anche lo stesso amministratore delegato di A22 Bernd Reichart. Le sue dichiarazioni sono state riportate dal quotidiano spagnolo Marca: "Vogliamo migliorare il calcio e per questo stiamo dialogando con tutte le partiVogliamo ridare entusiasmo e fornire una struttura economica più adeguata. Il sistema UEFA esiste da 70 anni. Nelle ultime settimane abbiamo parlato con 30 club e stanno perdendo la paura. Vogliono un cambiamento nella governance e nel controllo finanziario. Avrebbe voluto essere qui con noi anche Andrea Agnelli".

Sul rapporto giovani-calcio: "Un ragazzo o una ragazza guardano 10 ore di calcio. Chiedono partite migliori. Una partita dei gironi di Champions League genera più di sei volte l’audience di qualsiasi altra di quelle partite insignificanti. Non vogliamo che il calcio si veda su Tik Tok. Vogliamo che la Superlega sia la migliore competizione europea. Alcuni rapporti dicono che attualmente questa è la Premier e stiamo lavorando per creare una competizione ancora migliore".

Sul parere dell'avvocato Rantos: "È un parere non vincolante. La UEFA non può essere tutto allo stesso tempo. È un giudice e un partito. Regolamenta e ammette o meno la partecipazione. Qualcosa di incredibile. Decide chi accede al mercato o meno. Stiamo lavorando su quell’opinione. Deve aprire il mercato e stabilire delle regole. Il rapporto esistente con i club lo permette".

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Superlega, Reichart: "La UEFA deve farci lavorare"

Ancora Reichart: "Non escludiamo niente e nessunoI club hanno capito che questo caso può cambiare il sistema sportivo in Europa. È incredibile che lo sport sia fuori dalla legge sulla concorrenza. Non può essere che le squadre debbano sobbarcarsi tutti i rischi e le federazioni internazionali nulla. Incredibile che ci siano club che partecipano a competizioni chiuse o quasi come l’Eurolega e dicono che la Superlega è esclusiva, quando non è così. Oggi è un progetto europeista".

Su Tebas, presidente della Liga: "Ogni volta che parla il presidente della Liga, sappiamo di più sul nostro progetto. Parla anche di un formato che non esiste. Continua a parlare di un progetto chiuso quando non è così. L’Avvocato Generale dice apertamente che è legale giocare, creare e partecipare ad altre competizioni. Nessuno parla di non giocare nei campionati nazionali. Non capisco il presidente della Liga cosa intenda quando parla in quel modo".

Su Ceferin, presidente UEFA: "La UEFA crede che siano le Nazioni Unite. Ci sono competizioni che mettono in discussione la propria legalità e si adattano ai tempi attuali. Devono farci lavorare. Le pressioni, le minacce ai club di espellerli erano vere. Spero che in primavera ci lascino parlare, spiegare, negoziare con i club. Il calcio ha bisogno di regole chiare da applicare, non come fatto fino a ora. Devono essere uguali per tutti. Adesso è tutto stravolto. I tifosi vogliono che tutti gareggino alle stesse condizioni, cosa che ora non accade"



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