Il Sub20 si è aperto con una delle sue solite magie su punizione. E come se non bastasse, Samuel Sosa, classe '99, l'ha rifatta anche contro il Brasile. Tre partite e due gol. Chi non lo conosce si stropiccia gli occhi per capire se è vero, chi l'ha già visto al Mondiale Under 20 avrà subito pensato a quella punizione contro l'Uruguay. Gol fotocopia. Specialità della casa: tiro sul palo del portiere e palla, (quasi) sempre in rete. Copia e incolla.
Ma Sosa non è solo punizioni. Grande tecnica e velocità, quando parte palla al piede non li fermi più. Anche se dicono che il suo punto forte siano i tiri da fuori. L’abbiamo visto, grazie. E se qualcuno aveva ancora qualche dubbio sono bastate quelle due pennellate per convincerlo.
L’obiettivo da raggiungere è messo a fuoco come un incrocio su punizione: “Siamo concentrati per andare al Mondiale”. Chiaro, come tutti. Facile dirlo così. Ma il Venezuela ci crede per davvero e insieme all’Ecuador è la sorpresa di queste prime giornate.
Terzo debuttante più giovane della Copa Libertadores (16 anni, 3 mesi e 28 giorni), è entrato nella storia come uno dei marcatori più giovani nella storia del campionato venezuelano a 17 anni e due mesi.
L’Atletico Talleres si innamora di Sosa dopo il Mondiale Under 20 giocato con la 10 sulle spalle: due gol e un assist, Venezuela in finale e Samuel in vetrina.
Quando il Talleres l’ha preso un anno fa dal Deportivo Tàchira (stessa squadra di Gonzalo Maroni, il gioiellino argentino che vi abbiamo raccontato QUI), sembrava dovesse andare subito in prestito. Un anno in una squadra minore per ambientarsi al calcio argentino.
Invece no. E’ rimasto con tanto di debutto in Primera Division con tunnel annesso al primo pallone toccato. Poi, l’esordio da titolare alla Bombonera. Roba per cuori forti. Emozione a mille ma mai quando a 12 anni ha fatto il primo gol con la maglia della nazionale (Under 14) contro il Brasile: segna e scoppia a piangere. Un mix di felicità e liberazione, che per Samuel significava l’inizio di tutto.
“E’ uno dei migliori giovani del Venezuela”. A dirlo non è uno qualunque, ma l’ex attaccante del Torino Josef Martinez, oggi in MLS all’Atlanta United. Martinez se lo coccola da lontano e lo riempie di consigli per diventare ancora più forte. Il futuro del calcio venezuelano passa per quel piede mancino che regala magie, lui lavora a testa bassa per realizzare il sogno di giocare vicino a Martinez.
Intanto trascina il Venezuela nel Sub20. Il copione è sempre quello: palla sul palo del portiere e gol.