Un calcio a tutti i problemi del Paese. Oggi più che mai. Perché il Venezuela è sull'orlo di una guerra civile, ma c'è un gruppo di ragazzini che sta regalando emozioni nel Sub20 in Cile. Primo posto a 3 partite dalla fine della competizione e un sogno da portare avanti: la qualificazione al Mondiale di categoria è più di una speranza (passano le prime quattro su sei).
Sorrisi? Pochi, pochissimi. Non è il momento Distrazioni magari, quelle sì. Novanta minuti per regalare una speranza a un Paese. Se poi arriva la vittoria contro il Brasile... 2-0: Hurtado, Hurtado. Ha scelto la partita più difficile per sbloccarsi nel Sub20. Tutto facile. In controtendenza con un Paese dove in questo momento nulla è semplice e c'è solo voglia di ribellione e di fuga.
Mentre tutti vogliono andare via c'è un gruppo di ragazzi che si unisce intorno al pallone. Le emozioni del calcio. E i gol di Hurtado. Vi ricordate Faustinio Asprilia? Ecco, qualcosa di simile.
Classe 2000, nel 4-3-3 del ct Dudamel gioca al centro dell’attacco. Corre sue giù come un treno aiutando anche in fase divensiva, e quando punta l'avversario lo salta quasi sempre: "Mi piace giocare sull'ultimo difensore avversario e sfruttare i movimenti in diagonale". Chiedere ai brasiliani, che hanno chiuso la gara con quattro giocatori ammoniti e uno espulso. Adesso piace molto alla Samp e il suo futuro potrebbe essere in Italia
L'anno scorso ha avuto qualche problemino con il suo ex club, il Deportivo Tàchira, che non voleva lasciarlo andare e gli ha fatto causa perché il giocatore aveva chiesto la risoluzione del contratto. Colpa degli stipendi che non arrivavano: "Ero arrivato a prendere 40 dollari al mese e ho deciso di andarmene: mi avevano messo fuori squadra mentre stavamo lasciando l'hotel prima di una partita".
Roba di contenziosi e tribunali: Hurtado è fuggito in Europa con la famiglia nonostante il divieto della Federazione. Qualche mese in tranquillità nei quali Jan ha fatto anche un provino con il Club Bruges e con altre squadre.
Non proprio una toccata e fuga, insomma. Il club e la Federazione però non l’hanno presa benissimo, e al suo ritorno in Venezuela Hurtado è stato squalificato per sei mesi. Ma Jan non ha mai mollato e in estate è ripartito. Da dove? Argentina. Il suo El Dorado. Al Gimnasia La Plata ritrova il sorriso. E i gol. Il primo arriva al 90’ contro il Boca. Bombonera ammutolita e sorrisone di Hurtado. Cartoline dall’Argentina.
Come quella che arriva da Santa Fè: minuti finali della gara contro l'Union, il cane Roberto fa invasione di campo e si rotola beato. Tra le risate generali è Hurtado a prendersene cura e a portarlo fuori.
Col Venezuela Under 20 ha sfiorato la vittoria del Mondiale in Corea del Sud (dove ha segnato anche un gol) perdendo in finale contro l’Inghilterra di Solanke.
Maledette finali. Perché anche in Coppa d’Argentina arriva fino alla fine con il Gimnasia, poi crolla contro il Rosario Central ai calci di rigore nella partita decisiva. L'unico dei suoi a segnare dal dischetto è stato proprio lui.
E se il Venezuela arrivasse al Mondiale Sub20? Magari può essere quello il momento della svolta. Del riscatto. Hurtado lo sa, e a 18 anni vuole regalare una speranza a un intero Paese