Continuiamo il nostro viaggio nel Sub20 tra storie e talenti in vetrina. Chi si aspettava di vedere Augustin Almendra con la maglia dell’Argentina deve rassegnarsi, il centrocampista del Boca non è partito per il Cile per un problema al ginocchio sinistro.
Per un baby argentino che potrebbe arrivare in Italia, ce n’è un altro che nell’estate 2017 è sbarcato a Milano proprio dal Boca Juniors. L’Inter si è letteralmente innamorata di Facundo Colidio, classe 2000 (4 gennaio, quasi un 2001). Zanetti, in particolare. Mica uno qualunque. Da argentino ad argentino: l’intervento del vicepresidente è stato decisivo. L’Inter ha messo la freccia pagandolo 7 milioni più bonus, superata la concorrenza del Manchester City e soprattutto della Juventus.
Filtro nerazzurro nella vita del baby attaccante, che l’anno scorso Stefano Vecchi si è coccolato tra un trofeo e l’altro: “Centravanti nato sotto una buona stella”. Predestinato, aggiungiamo noi. Ricordate il Triplete di Mourinho? Ecco, l’Inter Primavera ha fatto qualcosa di simile. Un baby Triplete: scudetto, Supercoppa e Torneo di Viareggio.
Era l’Inter di Zaniolo ma anche di Colidio, che ha chiuso la stagione con 9 gol presentandosi alla prima da titolare con una sforbiciata contro il Verona. Pochi? Decisivi. Come quello nella finale scudetto contro la Fiorentina o la doppietta in Supercoppa contro la Roma a San Siro, con tanto di complimenti da parte di Zanetti negli spogliatoi.
Quest’anno in panchina c’è Madonna ma la musica non cambia, anzi: cinque reti in cinque partite di Youth League con vetrina sull’Europa. Sedici gol in nerazzurro e sempre la stessa dedica: mano bella alta a indicare la C di Clara, la fidanzata che l’ha accompagnato in Italia.
Oggi segna gol a raffica, da piccolo cercava di non prenderli. Colidio ha iniziato a giocare a 4 anni all’Atletico Rafaela. Ruolo? Portiere. Il fratello Gonzalo tirava e lui parava. Via quei guantoni et voilà, il gioco è fatto. L’idolo se l’è scelto in casa: “Icardi è il mio punto di riferimento”, ma in molti lo paragonano a Dybala.
E’ stato uno dei pochi a salvarsi nell’ultimo Sub17 in Cile, che per l’Argentina è stato un fallimento totale con l’eliminazione ai gironi. Tutti a testa bassa tranne Colidio, che si è messo in mostra con una doppietta al Perù attirando i top club.
Dal Cile al Cile, la 9 dell’Argentina sulle spalle come l’idolo Icardi. Il Sub20 per dimostrare di valerla.