Dopo sei anni è addio. Luis Suarez lascia il Barcellona e, dopo la trattativa con la Juventus, si trasferisce all'Atletico Madrid, che nel frattempo ha ceduto Morata proprio ai bianconeri: "È molto difficile per me - ha spiegato l'attaccante uruguaiano nella conferenza stampa di addio, più volte interrotta dalle lacrime - innanzitutto ringrazio la società, che si è fidata di me dopo un errore commesso prima di firmare (il morso a Chiellini nel Mondiale in Brasile ndr). Sarò sempre grato per il trattamento ricevuto".
Tanti gol (198) e tante presenze (283). Ora una nuova sfida per voltare pagina: "Qui lascio tanti amici - ha continuato Suarez - un essere umano che ha dei sentimenti se ne va. I miei figli mi hanno visto sollevare trofei, mi hanno visto accanto ai migliori della storia. Questo rimarrà nel mio cuore Ringrazio i tifosi per tutto il loro amore". Il classe 1987 non rientrava nei piani di Koeman e del nuovo Barcellona: "Quando l'allenatore me lo ha confermato, io già lo sapevo. Volevo continuare ad allenarmi e loro mi avrebbero rispettato fino a quando non avessi trovato una nuova soluzione. Così è stato. Parto appagato, felice di aver lasciato una bella immagine".
"Vissuto un mese pazzo"
Suarez non ha vissuto giorni semplici: "E' stato un mese pazzo", ha detto. La trattativa con il club per la buonuscita, il viaggio in Italia per l'esame di italiano e la telenovela Juventus: "E 'difficile accettare di partire. Ma è la realtà e sono le cose che accadono nel mondo del calcio. Quando il Barça mi ha messo sul mercato, ci sono state molte chiamate. Mi sono sentito in grado di andare in una squadra per competere alla pari".
"Messi sarà amico anche da avversario"
Adesso il Barcellona e l'amico Messi li dovrà affrontare con una nuova maglia: "Sono molto attratto dalla nuova sfida. Le partite contro la tua ex squadra sono speciali. Le conosco, ne ho già giocate alcune. Sarà bello. Con Leo ci siamo sfidati in Nazionale, non sarà un problema. Non cambierà il nostro rapporto".
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